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Oggi è il Giorno della memoria, la giornata dedicata alle vittime dell’Olocausto. La celebrazione è riconosciuta da tutti i membri delle Nazioni Unite. Fu proprio l’assemblea generale dell’Onu a sancirne la nascita nel 2005, ma in Italia la ricorrenza era stata istituita qualche anno prima. Una ricorrenza che quest’anno si apre con alcune polemiche: l’assenza della comunità ebraica di Milano all’incontro proprio di oggi con gli studenti.
Perché si celebra oggi
Il Giorno della memoria viene celebrato il 27 gennaio perché proprio in questa data, nel 1945, le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. Ottanta anni fa venivano svelati gli orrori dei lager nazisti, dove vennero rinchiusi ebrei, ma anche dissidenti politici, rom, persone omosessuali: tutte le minoranze invise alla dittatura nazista.
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Quando è stata istituita
Le Nazioni Unite individuarono questa data come Giorno della memoria nel 2005. L’obiettivo è duplice: onorare le vittime dell’Olocausto e riaffermare l’impegno globale nel prevenire futuri genocidi.
In Italia già nel 2000 era stata scelta la stessa data per “ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Le iniziative
Come ogni anno, e come è indicato dalla risoluzione Onu e dalla legge italiana, in tutta Italia si organizzano spettacoli, eventi, letture e momenti di commemorazione per riportare l’attenzione su questa tragedia del Novecento. Le iniziative sono organizzate da scuola, università, enti pubblici ma anche associazioni di cittadini impegnate sul tema. Sempre la norma italiana pone l’attenzione proprio sull’educazione all’interno delle scuole: “Sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.