[ Leggi dalla fonte originale]
Sebastiano Visintin è in Carinzia, nel Sud dell’Austria, al confine con il Friuli Venezia Giulia, meta turistica anche per i triestini. “Sono venuto a riposarmi, non sto bene, oggi mi sento un po’ meglio, ho anche qualche problema fisico”, ha detto il marito di Liliana Resinovich, all’indomani della notizia che è stato iscritto nel registro degli indagati.
“Non sono preoccupato”
“Non sono preoccupato”, la vicenda, “è ingigantita, vediamo …”. Visintin ha spiegato di essere partito oggi alle 6,30 da Trieste e di essere arrivato in albergo nella zona di Villacco (Villach) dopo due ore. “Mi preparo e prendo la bici, forse vado a Felden, farò il giro del lago. Nel pomeriggio andrò in sauna con i soliti amici”.
Con gli amici
“Son venuto su per la Slovenia e non per Tarvisio, oggi non ci ho messo neanche due ore – ha raccontato -. Ora sono in albergo, ho fatto colazione, la doccia, ora sono a letto, ascolto la radio. Verso le 12 – ha proseguito – mi vesto, mi preparo e prendo la bici e forse vado a Felden farò il giro del lago. Il tempo è bellissimo, non c’è neanche una macchia in cielo”. Visintin ha anche aggiunto: “Nel pomeriggio farò una sauna con gli amici e poi la cena. Da 30 anni siamo sempre gli stessi amici, facciamo le solite cose, si mangia, si beve … un tuffo nel lago gelato tira su il morale. Ci sono belle signorine…”.
Il legale: “Inaspettata virata d’indagine”
L’iscrizione di Sebastiano Visintin nel registro degli indagati per la morte di Liliana Resinovich “è espressione di un atto dovuto, per il compimento di attività che, francamente, stupisce a distanza di così tanto tempo dall’originaria iscrizione di reato”, lo afferma Paolo Bevilacqua, avvocato di Sebastiano Visintin. “Lo scenario degli elementi di prova raccolti è da noi conosciuto e non sappiamo quale strada investigativa ulteriore voglia percorrere la Procura”, afferma il legale. “Soprattutto, fiduciosi, come sempre, e nonostante tutto, di quello che sarà un atteso approdo della verità e che, per quanto ci riguarda, ci vede sereni perché assolutamente estranei dall’ipotesi delittuosa odierna, ci chiediamo però: perché proprio Sebastiano? Perché solo lui? – sottolinea – Attendiamo di conoscere risposta alle nostre domande e di leggere le motivazione di questa inaspettata virata di indagine”.
Il fratello di Liliana: “Non sono contento che sia indagato”
“Non sapevo niente, non sapevo che fosse stato indagato e non posso dire che sono contento. Ma sono invece contento del fatto che finalmente c’è questo nuovo team di investigatori che sta facendo il suo lavoro”, ha detto Sergio Resinovich, il fratello di Liliana. “Spero che vadano avanti, che facciano il loro lavoro”, ha concluso.
Sterpin: “Aspettavo questo momento da tre anni”
“Finalmente! Da tre anni aspettavo questo momento. Bene, anche se è sempre troppo tardi perché questa cosa dovevano farla gli investigatori di allora e invece si sono dimostrati almeno negligenti, altrimenti si sarebbero accorti di tutte le incongruenze” del caso, ha detto Claudio Sterpin, l’amico di Liliana Resinovich.
Sterpin ha ringraziato il fratello di Liliana, Sergio, e altri parenti “che si sono sempre battuti in modo forte per evitare la cremazione del corpo di Liliana. Altrimenti il caso non avrebbe mai avuto” questo sviluppo. “È dunque grazie a loro – ha proseguito – se il caso non è stato archiviato”.
Sterpin è tornato sulle dichiarazioni che Visintin rilasciò poco dopo la scomparsa di Liliana: “È inammissibile che una persona a 48 ore dalla scomparsa della moglie, invece di essere disperata si preoccupa di dire che ha un alibi. Inoltre questa persona non doveva essere disperata per la morte di Liliana, di cui non si sapeva ancora, ma per la sua scomparsa”.
Infine, Sterpin ha auspicato che le indagini lo coinvolgano. “Quella mattina aspettavo Lilli, sono stato in casa tutta la mattina. È successo altre volte che non potesse raggiungermi ma mi aveva sempre avvisato, invece quella mattina non lo ha fatto. Poi, in tarda mattinata sono uscito. Se mi indagano … ben venga”, ha concluso Sterpin.