[ Leggi dalla fonte originale]
Mal di gola, febbre fino a 39 ma per non più di 48 ore, mal di testa, dolori articolari e tanta, tanta spossatezza. Sono questi i sintomi della sottovariante Omicron 5 ancora responsabile di moltissimi casi. Caratteristiche che si differenziano dalle altre ondate virali quantomeno nel fatto di non perdere né gusto né olfatto, sintomi fastidiosissimi per chi li ha provati con le varianti precedenti.
Primo sintomo: mal di gola. Poi febbre fino a 39 ma per 2 giorni
C’è dunque una tendenza maggiore ad avere il mal di gola, che spesso è il primo sintomo a presentarsi. In generale, ci sono problemi alle alte vie respiratorie ma è difficile che si presentino placche in gola, sintomo di solito di un’infezione batterica. La febbre può arrivare anche a 39 e oltre ma di solito dura poco, un paio di giorni. Poi ci sono dolori articolari, mal di testa e altri problemi legati alla febbre.
Le cure, dalla tachipirina agli antivirali
Intanto si affrontano i sintomi, se ce ne sono. E quindi vanno presi antipiretici come tachipirina in caso di febbre e ibuprofene per i dolori. Nel caso che la persona colpita sia fragile, il medico valuta se prescrivere un antivirale o un anticorpo monoclonale (solo un tipo funziona contro Omicron 5). Si tratta di farmaci che vanno presi prima possibile, non più di 5 giorni dopo il tampone positivo.
Riduzione isolamento asintomatici e via la quarantena
“Io credo che l’obiettivo sia convivere con il virus, e la convivenza significa anche rivedere e rivalutare le regole in caso di positivi senza sintomi. Sicuramente prevedo che nei prossimi giorni ci potrà essere la riduzione dell’isolamento per chi è positivo e non ha sintomi. Dopo di ché, il passo successivo credo sia considerare l’ipotesi, in caso di positivi senza sintomi, di eliminare la quarantena”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, aggiungendo che “altrimenti, con tutti questi positivi, il rischio è trovarci involontariamente a bloccare di nuovo il Paese”.
I vaccini, una nuova campagna in autunno
Proprio la grande contagiosità di Omicron 5 e la crescita della curva estiva del contagio ha spinto Ema e Ecdc, l’Agenzia del farmaco e il Centro per il controllo delle malattia europei, a suggerire l’estensione della campagna della quarta dose agli over 60 anni e ai fragili sotto quell’età. Il ministero alla Salute ha subito fatto propria l’indicazione e lunedì scorso è stata pubblicata una circolare che chiede alle Regioni di attivarsi. L’obiettivo è quello di 100 mila dosi al giorno ma è ancora lontano. Per ora si è arrivati a 56 mila dosi venerdì scorso e a 55 mila ieri. Se necessario, si possono anche riaprire alcuni hub. Per ora però la domanda non sembra altissima. Ad autunno si avvierà una nuova campagna e l’idea è di fare contemporaneamente ai fragili il vaccino anti Covid e quello anti influenzale.
Il boom dei tamponi fai da te
Forse una della caratteristiche più evidenti dell’ondata estivaè l’uso estesissimo del tampone fai da te. In molti si testano a casa e anche se risultano positivi non ufficializzano la loro condizione, magari perché non vogliono restare in isolamento. Oltre a rendere i dati ufficiali molto sottostimati, questa tendenza generafalsi negativiperché spesso chi si tampona da solo non esegue l’esame in modo adeguato e difficilmente usa test diultima generazione,cioè la terza. A volte la positività compare dopo due o tre tentativi, magari quando i sintomi sono già pochi o sono proprio scomparsi. Più raro che ci sianofalsi positivinei tamponi fatti a casa e comunque anche in quelli in farmacie, alla Asl o dal medico di famiglia è meno probabile chi chi non ha il virus appaia contagiato.