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Perché ci sono molti casi di persone negative quando hanno i sintomi e positive quando sono passati?
Secondo Fausto Baldanti, responsabile del laboratorio di virologia molecolare del San Matteo di Pavia bisogna considerare che “ci sono tantissimi tamponi fatti in autonomia. Il prelievo è molto fastidioso e chi se lo fa da solo tende a non andare molto in profondità. Per questo i risultati dei test sulla stessa persona possono essere diversi”. Non è raro che chi fa il test a se stesso o a un parente commetta un errore per evitare che il tampone dia fastidio.
Il tipo di tampone condiziona la riuscita del test?
Sempre Baldanti spiega che “ovviamente quelli molecolari sono molto più sicuri. Ci sono però degli antigenici di terza generazione che hanno una sensibilità alta”. Il riferimento è ai test cosiddetti immunologici a fluorescenza, che non usano la normale “saponetta” dove appaiono due linee se c’è la positività. “In casa comunque difficilmente si usano questi tamponi”.
Non è possibile che invece sia una caratteristica di Omicron 5 la mancata positività quando ci sono i sintomi?
“Io non credo, secondo me è un problema tecnico. Qualcuno fa questa ipotesi ma ci vogliono dati. E’ giusto farsi delle domande ma poi è necessario avere studi scientifici su un fenomeno – dice Baldanti – Tra l’altro mi chiedo, se questa è una caratteristica di Omicron 5, perché il fenomeno non si è visto prima, un mese fa ad esempio”. Secondo Baldanti bisogna valutare un altro aspetto. “Abbiamo sempre più persone che si testano da sole, è la prima volta nella storia dell’umanità che un’infezione respiratoria viene capillarmente esaminata. In tanti tendono ad essere precoci, magari si fanno un tampone poco dopo aver avuto un contatto a rischio”.
Avere tanto sommerso che effetti ha?
Per Baldanti è “positivo che la gente si testi, che ci sia consapevolezza di questo evento e del problema”. Putroppo però se si fa tutto in casa si blocca la catena del contagio”. Chi risulta positivo con un test fai da te deve andare in farmacia, dal medico o alla Asl a fare un tampone per avere la conferma. “Altrimenti possono esserci due problemi. Il primo è che persone che sanno di essere positivi escono lo stesso, magari con la mascherina”. Sono tanti coloro che non vogliono fare l’isolamento. “Il secondo è che in questo modo può saltare la finestra terapeutica. I fragili possono accedere agli antivirali, se il medico lo ritiene necessario. Ma bisogna muoversi prima possibile: questo può succedere solo se la positività è ufficiale”.
I tamponi funzioneranno sempre contro le varianti?
“Per il momento sono sempre stati efficaci con tutte le forme che abbiamo visto. Sulle varianti che arriveranno in futuro, non si possono dare risposte. L’importante è tenere sempre sotto controllo la situazione, facendo le survey sui tipi di virus circolanti”. Se arrivano nuove varianti devono essere intercettate rapidamente e studiate per conoscere bene le loro caratteristiche”.
Quali sono i sintomi di Omicron 5?Per Baldanti la grande novità è che “non c’è più, quasi mai, la perdita di gusto e olfatto”. Poi le manifestazioni sono maggiormente concentrate sulle alte vie respiratorie.