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Anche con Omicron 5, super contagiosa e portatrice di una malattia meno grave delle varianti e sottovarianti che l’hanno preceduta, chi non è vaccinato rischia di più. Secondo il nuovo bollettino settimanale dell’Istituto superiore di sanità “il tasso di mortalità standardizzato per età, relativo alla popolazione di età con più di 12 anni, su 100mila persone nel periodo tra il 13 maggio e il 12 giugno per i non vaccinati risulta circa sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa sette più alto rispetto ai vaccinati con dose il booster”. Se si considerano gli over 80, il dato cresce fino a 8 volte e mezzo. Il tasso di ospedalizzazione è invece di 3,5 volte superiore nei non vaccinati rispetto a chi ha fatto il booster.
I numeri di questa settimana vengono osservati con particolare attenzione perché sta per partire la campagna delle quarte dosi agli over 60. Altro dato interessante riguarda le reinfezioni, che continuano a crescere, proprio in ragione delle caratteristiche di Omicron 5. Nell’ultima settimana sono state il 10,8% dei casi, contro il 9,6 dei sette giorni precedenti. La sottovariante responsabile dell’attuale ondata del virus è in grado di sfuggire al vaccino, soprattutto per quanto riguarda l’infezione. E infati la percentuale di copertura è del 52% per chi ha fatto la terza dose, cioè il booster, ma sale all’86% se si considera la malattia grave.