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La prima lezione destinata al Guardasigilli Carlo Nordio: basta con l’attacco frontale ai pubblici ministeri. “I magistrati non intercettano mica a casaccio”. L’altra a FdI: niente bavaglio alla stampa: “Servono notizie e opinioni scomode”. La Lega si smarca dall’abbraccio mortale del Nordio-pensiero, prova a rientrare in partita sulla Giustizia, terreno presidiato in passato con posizioni non meno incendiarie dell’attuale ministro di via Arenula, e bacchetta i meloniani nel tentativo di chiudere con (inedito) equilibrio la settimana del paradossale corto circuito del governo sull’Antimafia e corruzione.