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Padova, botte e violenze su bambino di 10 anni. Condannato il patrigno, il piccolo è stato affidato a una nuova famiglia

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Calci, schiaffoni e pugni ovunque: sulla pancia, schiena, gambe, braccia e genitali. E poi le frustate sui glutei. Le violenze subite per mesi da un bambino di 10 anni, massacrato di botte dal patrigno con la complicità della madre, hanno avuto definitivamente fine con la decisione del gup Laura Alcaro di affidarlo a una nuova famiglia. Il patrigno, un moldavo di 40 anni, la settimana scorsa ha patteggiato ed è stato condannato a un anno e otto mesi con il benestare del pubblico ministero Sergio Dini titolare delle indagini. Lo stesso ha fatto la madre, chiedendo di patteggiare un anno e 4 mesi di reclusione. A entrambi è stata sospesa la responsabilità genitoriale e adesso il piccolo è stato affidato a una coppia.

I pestaggi

Il moldavo ha iniziato a pestare il figlio della sua compagna tra giugno e settembre dell’anno scorso. Il 10 ottobre 202 l’ennesimo pestaggio ha avuto un epilogo diverso, il piccolo finì al pronto soccorso dell’ospedale di Piove di Sacco. Per poi essere trasferito e ricoverato nel reparto di pediatria di Padova con una prognosi di venti giorni.

I campanelli dall’allarme

Ad accorgersi dei maltrattamenti subiti dal piccolo sono state le sue maestre. Un giorno, appena arrivato a scuola, non ha voluto sedersi al suo banco: le tremende frustate ai glutei gli provocavano un tale dolore da non riuscire a mettersi sulla sedia. Poi il primo di ottobre dell’anno scorso una insegnante ha provato ad abbracciarlo ma il bambino si è ritratto: il dolore alle costole era lancinante. Quindi la chiamate al 118 e la visita in ospedale che ha portato a galla la terribile situazione confermata dal piccolo che ai medici ha detto che a ridurlo in quelle condizioni era stato il suo patrigno. Così sono scattate le indagini e i successivi arresti.

 

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