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“Hanno la vostra età, e sono finiti sul mio tavolo autoptico. Tra loro, c’è chi ha assunto droga anche una sola volta nella vita. Sono morti. La mia intenzione è spaventarvi. E ora, iniziamo a conoscere il vero volto delle sostanze stupefacenti“.
Un approccio forte quello del professor Giovanni Cecchetto, direttore dell’Unità di Medicina legale di Pavia, chiamato a spiegare i rischi della droga a ragazzi di terza, quarta e quinta superiore del ‘Don Bosco’ di Padova, un istituto paritario salesiano di Padova. Prima di mostrare loro le quattro foto dei corpi sul tavolo anatomico – riferisce il Gazzettino – Il medico legale ha disposto a terra quattro sagome di cartone, a rappresentare vittime di overdose: “Sapete – ha chiesto ai ragazzi – cos’hanno in comune questi quattro giovani rappresentati attraverso sagome stilizzate? La droga e me”.
Droghe in Italia: un milione di adolescenti le ha assunte almeno una volta nella vita. Consumo in aumento dopo la pandemia
L’incontro formativo su “Le dipendenze: danni fisici e psicologici“, era promosso dal Dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari e Sanità pubblica dell’Università di Padova e dal Dipartimento di Sanità pubblica, Medicina sperimentale e forense dell’Università di Pavia.
L’idea era quella di dare informazioni ai ragazzi sui rischi legati alle droghe, ma sono state mostrate anche le immagini più crude degli effetti (ulcere, fasciti necrotizzanti, erosioni gengivali) meno conosciuti della tossicodipendenza.