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Entra nel pronto soccorso armato di coltello e aggredisce personale sanitario e carabinieri. Protagonista, un uomo di 35 anni, che ha scatenato il panico nell’ospedale di Cittadella (Padova). Sono rimasti feriti un medico, un infermiere e due carabinieri intervenuti per fermarlo. Uno dei militari è stato colpito al collo e al volto. Alla fine, per neutralizzare l’aggressore, i carabinieri hanno dovuto usare il taser. La zona è stata immediatamente posta sotto sequestro.
L’intervento
Il carabiniere ferito mentre cercava di immobilizzare il 35enne con problemi psichici è stato sottoposto a intervento chirurgico, le sue condizioni non destano preoccupazione. Sul luogo dell’aggressione sono arrivati anche il prefetto di Padova Giuseppe Forlenza e il comandante della Legione carabinieri Veneto Giuseppe De Liso, che si sono sincerati delle condizioni del militare ferito esprimendogli la loro vicinanza. “Va bene esprimere la solidarietà ai colleghi colpiti da questa aggressione e condannare quello che è accaduto all’ospedale di Cittadella, ma dal Governo ci aspettiamo i fondi per le videocamere per rendere le ultime norme anti violenza veramente operative – ha dichiarato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri – E poi serve regolare gli ingressi in ospedale. Non è possibile entrare con un’arma. Gli esperti di sicurezza ci dicano come fare ma inaccettabile entrare armati in un ospedale. Servono misure di prevenzione altrimenti ricorriamo questi atti di violenza ai danni dei medici e degli operatori sanitari”.
Basta violenza contro medici
“Medici, infermieri e tutto il personale sanitario lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Colpirli significa attentare ai valori stessi della nostra società”, ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
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di Chiara Spagnolo
. Gli episodi di violenza nei confronti di chi lavora in corsia, in particolare nei pronto soccorso, sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano un inaccettabile rischio per chi dedica la propria vita a salvare quelle degli altri”.
Schillaci: “Adottate pene più severe”
“L’aggressore è stato fermato e arrestato, ma resta la preoccupazione per la frequenza con cui continuano a verificarsi questi episodi”, è quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Il governo ha già adottato misure importanti e concrete inasprendo le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari, introducendo l’arresto in flagranza di reato anche differito e potenziando la presenza delle forze dell’ordine. Continueremo a impegnarci sul piano culturale perché è evidente che nonostante lo sforzo in termini di prevenzione e deterrenza, dobbiamo far comprendere ancora di più ai cittadini che medici, infermieri e operatori sanitari devono essere rispettati. Questa violenza non è più tollerabile”, conclude Schillaci.