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Padova, l’azienda ospedaliera nega un incarico esterno a Crisanti: “Poche ore lavorate in sede”. Lui denuncia: “Intimidazione”

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PADOVA – Nel bene o nel male, purché sia Andrea Crisanti. Genio e conflitto, stima accademica e spirito rivoluzionario. L’epopea padovana del professore giunto dall’Imperial College di Londra per dirigere l’unità di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera, si arricchisce di un nuovo capitolo. Sullo sfondo ci sono le ostilità mai sopite con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante i due anni di gestione della pandemia. Ricordato questo, ecco l’elemento di attualità: il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova Giuseppe Dal Ben ha negato a Crisanti l’autorizzazione per un incarico esterno. “Nel 2021 la sua media mensile è stata di 11,8 giorni di lavoro”, è la motivazione fornita dal dirigente nella relazione inviata alla commissione di garanzia dell’Università. Ma il prof “papà” dei tamponi non si lascia intimorire: “Questa amministrazione ha l’obiettivo di farmi fuori, ma se c’è una cosa che ho imparato dopo 25 anni in Inghilterra, è che vince chi rimane in piedi per ultimo”. Se ne vedranno delle belle, dunque. Ma andiamo con ordine.

Le obiezioni all’incarico esterno

Il 25 gennaio scorso Crisanti chiede l’autorizzazione per ricoprire l’incarico di consigliere di amministrazione alla Biocentis Limited: una società di ricerca sulla prevenzione del contagio, cui ha dato vita l’Imperial College di Londra. Lo scienziato invia la richiesta all’Università di Padova di cui è dipendente, e all’Azienda ospedaliera dove presta servizio. La pratica però si incaglia in Azienda ospedaliera, per via di alcune obiezioni. Ed è il motivo per cui ora tutto il malloppo dovrà essere analizzato dal comitato di garanzia, l’organo dell’ateneo padovano composto da tre professori che dovranno dire l’ultima parola sul caso.

L’Azienda ospedaliera: “Necessaria la sua presenza”

La direzione dell’Azienda ospedaliera affida a una nota ufficiale la spiegazione della sua netta opposizione al nuovo incarico per Crisanti: “L’attività si andrebbe a sommare ad altri ulteriori impegni extra ospedalieri, per i quali era in passato stato dato parere positivo. Non si può non sottolineare come sia davvero importante che la figura del direttore di Unità operativa complessa della Microbiologia possa assicurare l’obbligatoria presenza sul luogo di lavoro per garantire il regolare assolvimento dell’attività. Il parere negativo depositato in commissione, ampiamente motivato, è stato supportato da un’analisi attenta delle presenze e dell’orario garantito dal professor Crisanti per assolvere ai delicati compiti sanitari e di coordinamento. Ulteriori impegni potrebbero andare a scapito degli obblighi primari di cura e assistenza ed anche del dovuto obbligo direzione e di indirizzo della propria Unità”.

Crisanti: “Vogliono farmi fuori. La vedremo”

Repubblica ha potuto esaminare la relazione, inviata a tutti gli organi interessati. “La presenza di Crisanti in sede, nel corso dell’intero anno 2021 – è bene precisarlo – è stata pari a 142 giornate lavorative, con una media mensile di 11,8 giorni. Si è ritenuto che un’ulteriore giornata di mancata presenza avrebbe determinato una situazione di incompatibilità rispetto all’impegno che necessariamente è richiesto ad un direttore di struttura”. Ma Crisanti tira dritto per la sua strada e, come di consueto, risponde senza troppi tatticismi. “L’amministrazione si è opposta a un incarico gratuito, senza deleghe, previsto dalla convenzione con l’Università di Padova” evidenzia. “Sicuramente si tratta di una ritorsione. Sono mesi che mettono in atto comportamenti intimidatori”. Poi entra nel merito dell’incarico che gli è stato offerto. “È uno spin-off universitario dell’Imperial College, università da cui io sono attualmente in aspettativa senza stipendio” argomenta il professore. “Non si contano i ricercatori dell’Università di Padova che hanno cariche in spin-off universitari, anche con deleghe operative. Per questo sono certo di essere dalla parte della ragione e che il comitato di garanzia saprà capire le mie ragioni. Del resto, la rettrice ha già dato il suo assenso. Purtroppo basta un diniego per bloccare tutto”.

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