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Padova, neonato seviziato dal padre per avere sostegni statali

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Ha seviziato il figlio neonato per creare danni permanenti al piccolo e ottenere sostegni statali. E’ questa al momento la pista più battuta dagli investigatori della squadra mobile di Padova che indagano su una storia dell’orrore che vede un papà di 22 anni accusato di maltrattamenti nei confronti del piccolo di appena 5 mesi e ora in carcere.

Le sevizie in ospedale

Il 22enne, di etnia sinti, disoccupato e con piccoli precedenti alle spalle, grazie alle telecamere installate nella terapia intensiva del reparto di Pediatria dell’ospedale di Padova dove il piccolo era ricoverato per continui problemi alle vie respiratorie e alla gola, è stato immortalato mentre metteva dita in bocca al figlioletto e gli schiacciava il petto. Manovre che ripeteva più volte e che interrompeva solo quando sentiva avvicinarsi qualcuno. Poi, quando tornava a essere solo in stanza con il figlio, le sevizie riprendevano.

I ricoveri

I primi ricoveri del piccolo sarebbero avvenuti a un mese e mezzo dalla sua nascita, all’ospedale di Vicenza dove il 22enne con la moglie ignara di tutto e un altro figlio vivono. I medici che lo avevano in cura avevano notato i danni alla gola e allo sterno e soprattutto si erano accorti di come il neonato avesse continue ricadute ogni volta che la situazione era in miglioramento. Ad agosto era arrivato il trasferimento in pediatria a Padova. Anche qui stesso copione: se i medici annunciavano ai genitori le dimissioni del neonato per i giorni successivi, subito le condizioni precipitavano. Quasi sempre in concomitanza con le visite del padre.

La segnalazione dell’ospedale

«Ci siamo trovati di fronte una situazione inimmaginabile, ma appena ci siamo accorti che qualcosa non andava abbiamo avvisato la Procura, collaborando con la polizia per scoprire cosa stesse accadendo — dice Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Azienda ospedaliera —. Vedevamo che nonostante tutti gli sforzi fatti per curare il neonato, qualcosa continuava a non andare. Ma non ci aspettavamo che la motivazione fosse quella che sta emergendo. Ora le terapie proseguono, confidiamo in un miglioramentoe nella guarigione, ma sarà un percorso lungo».

Struttura protetta

Il pm Giorgio Falcone ha chiesto un incidente probatorio con perizia medico-legale. Da Camisano Vicentino, intanto, la conferma che i Servizi sociali qualche tempo fa avevano iniziato a controllare la giovane famiglia da poco residente in paese e che sembrava un po’ in difficoltà, ma non erano mai emersi maltrattamenti ai figli. Quando il neonato sarà dimesso (sono previsti almeno altri 10 giorni di ricovero perché è ancora sotto ossigeno) sarà trasferito in una struttura protetta con la mamma e il fratellino.

 

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