“Chiuso per ferie”. Quando hanno visto il cartello affisso alla rivendita di frutta e verdura di via Tiziano Aspetti, gli abitanti del quartiere a Padova, sono rimasti di stucco. Qualcuno ha temuto che al titolare fosse anche successo qualcosa. Perchè in 14 anni non era mai accaduto.

Mohamed Helal, originario del Bangladesh, non aveva mai preso un solo giorno di ferie e la sua bottega da quando ha aperto è sempre rimasta aperta anche nei giorni festivi, compreso Natale, capodanno, pasqua, primo maggio e ferragosto. Helal ha anche contato i giorni di apertura consecutiva del negozio: 5.110 giorni consecutivi.

Ma quest’estate, dopo 14 anni, Mohamed Helal ha deciso di tornare nel suo paese ed è partito per Dacca, la capitale del Bangladesh, e da qui per Komila, la città dove è nato e dove lo attendono la moglie e i due figli partiti qualche settimana prima.

«Finalmente ho deciso di mettermi un po’ a riposo – ha dichiarato al Mattino di Padova – Sono stato proprio uno stakanovista. Solo con l’aiuto di un collaboratore sono sempre stato in negozio, ogni giorno dalle 8 alle 22. E ogni mattina all’alba sono andato al mercato ortofrutticolo di corso Stati Uniti per fare rifornimento della merce. Solo dopo 14 anni ho capito che bisogna lavorare per vivere e non vivere per lavorare. Credo che questo sarà l’ultimo anno in cui terrò aperto il negozio tutti i giorni. Le entrate non sono più quelle di una volta. Mi arrangio con gli incassi che faccio dalle 19.30 alle 22, quando i supermercati sono già chiusi».

Mohamed Helal vive in Italia da 18 anni, è arrivato attraverso la rotta balcanica di terra ma non è ancora riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno stabile per lui e la famiglia. Quello che ha deve essere continuamente rinnovato.