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Con una volata da brividi, in una Piazza del Campo stracolma e viva come non accadeva da 35 mesi dall’ultima volta, è stato il Drago col cavallo Zio Frac affidato al fantino Giovanni Atzeni detto “Tittia” (terza vittoria di fila per lui) a spuntarla di un soffio sulla Torre e ad aggiudicasi il Palio dedicato alla Madonna di Provenzano e ridotto a sei Contrade in gara col fantino del Bruco Stefano Piras detto “Scangeo” uscito in barella disarcionato dal cavallo Uragano Rosso e col cavallo Volpino del Leocorno (montato da Andrea Coghe detto “Tempesta”) uscito acciaccato dopo le false partenze che hanno ritardato di 40 minuti l’inizio. Il Drago non vinceva dal 2 luglio 2018, col fantino Andrea Mari detto “Brio”, morto un anno fa in un incidente stradale e mai dimenticato.
Nella mattinata l’amministrazione comunale, dopo la consultazione della commissione veterinaria, si era espressa su Civetta e Istrice mettendole fuori gara: “Non è stata una scelta semplice ma sofferta, pensata e documentata – ha detto il sindaco Luigi De Mossi, che poi ha rassicurato – si tratta di piccoli infortuni che non pregiudicano la vita dei cavalli. Se vogliamo riuscire a gestire il Palio per i secoli futuri, dobbiamo sempre tenere conto delle mutate sensibilità sociali, nell’ottica di un rispetto che noi abbiamo sempre avuto nei confronti dei cavalli”. Nel 1986 e nel 2012 ci furono infortuni a fantini e cavalli che misero fuori gioco le contrade di Nicchio, Valdimonte, Tartuca e Chiocciola ma col ritiro di Bruco e Leocorno e le sei Contrade in gara, si è trattato di un Palio inedito. E le polemiche sono impazzate per tutta la giornata, con una denuncia per maltrattamento di animali che è stata inviata alla procura di Siena dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) nei confronti degli organizzatori del Palio di Siena. “Vedremo se almeno questa volta i responsabili pagheranno”, denunciano dall’associazione. Tra i vip sulle tribune anche Nancy Pelosi, speaker della Camera americana e il cantautore Bennato. Ospite del del Comune per il Palio anche l’avvocato Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, ex commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e assassinato l’11 luglio 1979.