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Parlamento europeo, pronta la nuova legge elettorale: liste transnazionali e election day il 9 maggio

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Parità di genere, election day e liste transnazionali. Sono queste le principali novità introdotte dal Parlamento europeo che ha dato il via libera all’unanimità e per alzata di mano alla riforma della sua legge elettorale. Il provvedimento, che dovrà passare al vaglio del Consiglio europeo, prevede che a partire dalla prossime elezioni dell’europarlamento di Srtarsburgo (che si terranno nel 2024), i deputati siano scelti attraverso due liste. La prima è quella nazionale, dove gli elettori votano i candidati dei vari partiti nazionale con il loro simbolo, mentre la seconda la lista sarà transnazionale. In pratica, si voteranno i candidati dei gruppi europei sotto cui sono riuniti i partiti nazionali (quindi, ad esempio, Ppe, Pe, Conservatori, S&D e via dicendo). I seggi assegnati dalle liste transnazionali saranno, in tutto, 28 e verranno divisi secondo il metodo proporzionale.

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“Si tratta di una proposta legislativa che rafforza il processo di integrazione europea”, sottolinea Fabio Massimo Castaldo, eurodeputato del Movimento 5 Stelle. “Oggi le elezioni europee – prosegue – vengono vissute come una sorta di rivincita delle elezioni politiche nazionali in cui si esprime un voto di censura o di sostegno al governo nazionale di turno. Noi 5S – conclude – vogliamo invece che emergano le idee, i temi, le proposte e una classe dirigente europea e questo può avvenire solo con una campagna elettorale genuinamente europea”.

La legge prevede che le liste transnazionali abbiano le quote bloccate per garantire la parità di genere. Il Parlamento Ue ha inoltre stabilito che, a partire dalle prossime elezioni europee, si voterà in un’unica data in tutti gli Stati membri: il 9 maggio. Dovrà essere garantito a tutti il diritto di voto, con seggi speciali per i disabili e prevedendo il voto postale. “Rispetto all’election day, pur condividendo l’idea di fondo dell’apertura e chiusura dei seggi in tutta Europa nello stesso momento, temiamo che votare in un giorno diverso rispetto alla domenica possa far aumentare l’astensionismo. Su questo siamo fiduciosi che possa esserci una riflessione da parte del Consiglio europeo”, dice Castaldo.

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