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Paul Haggis arrestato per violenza sessuale, le accuse della vittima: “Io non volevo ma lui ha abusato di me due volte”

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“Gli ho detto che non volevo. Che lo avevo raggiunto in Puglia perché mi sarebbe piaciuto passare del tempo con lui. Ma non avevo intenzione di fare sesso. E invece non è stato così. Ha abusato di me in due occasioni”. Sta qui, nella sintesi delle parole della sua accusatrice, il centro di quello che è successo a Ostuni, Brindisi, e che ha portato la polizia ad arrestare in Puglia Paul Haggis, il 60enne regista canadese, premio Oscar per Crash.

Nessun consenso: la denuncia a verbale

Sta qui, nella disperazione di questa ragazza inglese, raccolta in lacrime all’aeroporto di Brindisi e accompagnata al posto di polizia per denunciare quello che le era accaduto, il centro del grande dibattito di questi ultimi tempi: il consenso, come confine tra amore e violenza. Perché senza consenso, può essere soltanto violenza. “E io non volevo” ha messo a verbale la donna. “Io non ho violentato nessuno, sono innocente” giura invece il regista al suo avvocato, Michele Laforgia, che domani lo accompagnerà per la prima volta davanti a un giudice per rispondere alle domande.

Paul Haggis, la denuncia che ha portato all’arresto del premio Oscar: “Io, violentata per giorni”

di
Giuliano Foschini

20 Giugno 2022

Per capire quando e come questa storia finirà servirà ancora tempo. Certo, però, è possibile cominciare a mettere i primi punti fermi. Alla base del fermo voluto dalla procura di Brindisi – il fascicolo è coordinato dal procuratore aggiunto Antonio Negro e dalla sostituta Livia Orlando – ci sono appunto le dichiarazioni della donna . E una serie di riscontri oggettivi trovati dalla squadra di Mobile di Brindisi.

Il contatto ad aprile, poi centinaia di messaggi

Haggis e la donna si conoscono a fine aprile, in occasione di un festival cinematografico. “Ho avuto l’onore – scrive la donna su Instagram per celebrare una sua foto con il regista – di incontrare Paul Haggis. Un momento di grandissima emozione che ha aumentato il mio interesse per il cinema”. Ed è proprio da quella foto che nasce il primo contatto. Haggis risponde e i due cominciano a sentirsi in privato, come documentano centinaia di messaggi ora agli atti. La donna su Instagram, e anche nella vita, usa uno pseudonimo, un nome francese che è lo stesso tra l’altro che darà per prima agli investigatori. E che pare, anche, essere quello con il quale la conosceva Haggis.

In ogni caso, dopo settimane di conversazioni, i due decidono di incontrarsi. Haggis è in Puglia per lavoro e lei lo raggiunge. Come lo stesso uomo ha raccontato pubblicamente, per lui non era un momento lavorativo facile: le cause civili mosse da quattro donne negli Stati Uniti proprio per violenza e molestie lo avevano messo fuori gioco dal circuito di Hollywood. Solo la Puglia gli aveva aperto le porte: stava girando uno spot per Mesagne capitale della Cultura ed era uno dei protagonisti dell’Allora Fest, il festival che dal 22 al 26 giugno ospita in Puglia star come Oliver Stone, Matt Dillon e Jeremy Irons. Qualcuno, dopo l’arresto del regista canadese, aveva chiesto la sospensione della manifestazione. Il sindaco di Mesagne ha annullato il gala di premiazione, Brindisi non ospiterà eventi, ma il festival si terrà con una masterclass per parlare della violenza sulle donne.

L’arrivo della vittima in Puglia il 12 giugno

Tornando ai fatti, la donna arriva in Puglia domenica 12. “Dovevamo parlare di lavoro” racconta. Non risultano prenotazioni a suo nome. Da subito decidono di stare quindi nella stessa stanza. Poco dopo si consumerebbe la prima violenza. La signora non denuncia, seppur racconta di essere fortemente scossa per quello che è accaduto. Dice di subire in qualche modo anche il fascino del premio Oscar – tanto che la Polizia ritrova nella camera anche un biglietto d’amore che lei scrive di suo pugno – e per questo non va via. Haggis lavora nelle ore successive. E lei gira, come documentano le foto che pubblica, in Valle d’Itria. La sera cenano insieme. Fino a martedì 14 quando, di nuovo, secondo il suo racconto, il regista avrebbe abusato di lei. A quel punto litigano ferocemente e lui, con una macchina a noleggio, come documentano le telecamere dello scalo, la scarica all’aeroporto di Brindisi. Dove, raccolta prima da un’hostess e poi dalla polizia, racconta della violenza. La Polizia esegue i primi controlli. Un referto medico conferma che ci sono stati rapporti sessuali e indica lesioni. La Procura decide per il fermo.

L’interrogatorio e l’incidente probatorio

“Haggis – spiega l’avvocato Laforgia – ha subito dichiarato di essere del tutto innocente e di auspicare la massima celerità”. Domani potrebbe esserci l’interrogatorio. Mentre già la prossima settimana si potrebbe tenere l’incidente probatorio richiesto dalla procura per cristallizzare le dichiarazioni della donna. Ora in località protetta. In quell’occasione dovrà rispondere anche alle domande della difesa. E tornare a incrociare lo sguardo del regista. Quello che ha raccontato essere prima un’emozione. Poi il suo inferno.

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