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Pd, Giarrusso ci riprova: “Mi iscrivo al partito entro l’estate. Bonaccini era d’accordo sull’annuncio del mio ingresso tra i dem”

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Le polemiche, che gli sono costate il ritiro dalla scena, non le ha proprio mandate giù. Sarà per questo che, finite le primarie e certificate la sconfitta dello sifdante di Elly Schlein, Dino Giarrusso ha deciso di tornare a parlare del perché, per ora, è sfumato il suo ingresso nel Pd, che doveva essere annunciato durante un comizio di Stefano Bonaccini in vista appunto della sfida. “Sono rimasto male per come alcuni media hanno raccontato questa vicenda”, ammette l’ex Iena a Un giorno da pecora su Rai Radio1. “Ho annunciato il mio ingresso nel Pd d’accordo con alcuni dirigenti. Poi, essendoci state delle reazioni di alcuni e visto che la sensibilità di qualcuno è stata toccata, d’accordo con i candidati alla segreteria ho detto ‘aspettiamo un attimo, facciamo fare le primarie e poi ne riparliamo’”.

Giarrusso, ex esponente del Movimento 5 Stelle, ha raccontato che “da tempo con il Pd c’erano dei contatti, del resto sono sempre stato di sinistra. Avevo parlato con tantissimi colleghi europarlamentari e anche con Bonaccini che – garantisce –  che sapeva ed era d’accordo ad annunciare a Milano il mio ingresso nel Pd. È chiaro che neanche uno psicopatico va ad annunciare una cosa se non è d’accordo con chi quella cosa ha organizzato”.

Poi, però, a causa delle polemiche scatenate da un suo possibile ingresso tra le file dei dem, Bonaccini in seguito ha dichiarato che se Giarrusso fosse entrato nel Pd, l’ex Iena avrebbe dovuto chiedere scusa a chi ha ferito in passato ed accettare le regole e il percorso del partito. “Quanto ha detto è giusto – ha sottolineato Giarrusso –  ed è giusto accettare le regole, ma se qualcuno desidera che io chieda scusa, non deve essere per cose inventate”.

Poi l’ex grillino ha ribadito che il suo ingresso tra i dem era stato concordato “con Bonaccini e anche altri che appartengono alla mozione Schlein”. E rispetto a come è stata affrontata la vicenda dai media, Giarrusso ha precisato: “Non userei mai la parola perseguitato, ma penso che quando ero alle Iene ho fatto dei servizi che hanno dato fastidio a qualcuno che si è vendicato tramite qualcun altro. Diciamo che non ho una stampa amica”.

Infine, Giarrusso ha commentato il fatto che, quando era stato paventato il suo ingresso nel Pd, Alessandro Gassman disse “Non vi voterò più”. “Può darsi si riferisse a me – ha amesso l’ex Iena – Di certo se devo parlare di recitazione non do una lezione a Gassman. E quando lui prenderà 120mila voti io sarò attentissimo alle sue lezioni di politica”.

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