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Per la prima volta alle urne con il Parlamento tagliato: il rompicapo dei collegi

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Non è più un puzzle, bensì il cubo di Rubik: questa volta comporre le liste dovrà tenere conto di variabili e incastri come mai prima. Il taglio dei parlamentari porta con sé collegi enormi, ben quattro regioni (Friuli, Umbria, Abruzzo, Molise, oltre tradizionalmente alla Valle d’Aosta) dovranno scegliere un solo senatore nell’uninominale da mandare a Roma, quindi o la va o la spacca. Ovvio che c’è l’uscita di sicurezza del proporzionale.

Per gli sherpa, a cui tocca in ogni partito approntare la bozza delle liste, non ci sono solo gli equilibri politici da rispettare, ma l’assoluta novità di un Parlamento con 345 seggi in meno, che rende ogni circoscrizione elettorale un mondo a sé. In Campania ad esempio, nel 2018 sono stati eletti 89 parlamentari, ora saranno 56 i seggi a disposizione (38 alla Camera e 18 al Senato). Basti sapere che nel collegio di Napoli – dove la volta scorsa erano risultati eletti Paola Nugnes, all’epoca grillina, e Franco Ortolani sempre per M5Stelle, poi scomparso e le suppletive sono state vinte da Sandro Ruotolo – all’uninominale ora dovrà esprimere un solo senatore. Saranno circa un milione gli elettori che lo eleggeranno. Va ricordato che i pentastellati fecero cappotto nella passata tornata con 60 parlamentari campani, lasciando 13 seggi ai forzisti, 9 al Pd, 3 alla Lega e due rispettivamente a Fratelli d’Italia e a Leu. Ugualmente a Salerno meno seggi: qui si può immaginare la sfida tra Mara Carfagna (si vedrà in quale partito) e il dem Piero De Luca (figlio del governatore Vincenzo), che potrebbe puntare questa volta nella sua città sull’uninominale per la Camera. In Campania si parla anche della candidatura di Marta Fascina, la fidanzata di Berlusconi, a Montecitorio, più sicura nel listino del proporzionale.

I collegi nel Lazio

E poi nel Lazio, regione ad alta concentrazione di big, ci sono a disposizione 32 seggi in meno, passando da 58 a 36 deputati e da 28 a 18 senatori. Sono quindi, nelle due circoscrizioni in cui il Lazio è diviso, complessivamente 54 i parlamentari da eleggere. E già per il collegio di Roma 1- Camera, il più ambito e vinto dal Pd, si è fatto avanti Carlo Calenda pronto a correre proprio lì. La contesa è massima. I Dem hanno il parterre delle conferme con cui fare i conti, da Matteo Orfini a Marianna Madia, Monica Cirinnà, Andrea Casu, Cecilia D’Elia, ma anche le candidature di Nicola Zingaretti, Michela Di Biase, Gianni Cuperlo. Per la Lega dovrebbe essere Simonetta Matone, dopo la sconfitta alla suppletive a Roma 1, a puntare su un seggio sicuro, però all’uninominale Senato, sempre Roma 1. Andrea Giorgis, responsabile Riforme del Pd, ricorda: “Avevamo il quadro di tutti i limiti che avrebbe significato andare a votare con il combinato disposto taglio dei parlamentari-legge Rosatellum: è accaduto”.

In Toscana

Così succede che la Toscana, che eleggeva 38 deputati, ne sceglierà 28. E i senatori passano da 18 a 12. Di questi 12 senatori, ne saranno eletti 4 in collegi uninominali amplissimi. Li elenca Federico Fornaro, esperto di sistemi elettorali e capogruppo di Leu: saranno i collegi di Massa-Lucca-Pistoia-Prato; di Firenze; di Pisa-Livorno e ancora uno spicchio di Lucca; di Arezzo-Grosseto-Siena. Fornaro aveva presentato una riforma costituzionale come correttivo post taglio dei parlamentari proprio per il Senato. Prevedeva che i senatori, ridotti a 200, fossero, eletti su base circoscrizionale non più regionale, così da evitare una riduzione della rappresentanza politica e territoriale. Situazione ancora più hot in Sicilia, dove si eleggeranno 20 deputati in meno (da 25 a 15 nella Sicilia occidentale e da 27 a 17 in quella orientale). I senatori si riducono da 25 a 16. In pratica meno 29 parlamentari su 77. La sorpresa tra le altre è che la provincia di Trapani eleggerà un solo deputato nell’uninominale, perché dei due collegi del passato ne è stato fatto uno solo.

Al Nord

Ancora, la Liguria si ritroverà con 10 deputati e 5 senatori (erano 16 e 8). Il Piemonte passa da 45 deputati a 29; da 22 a 14 senatori. In Lombardia lo snellimento più forte: da 49 a 31 senatori; i deputati da eleggere saranno 64, mentre erano 102. Al Senato Pavia fa collegio con Milano.

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