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Piazze piene per il 25 Aprile, la dedica di Mattarella: “Bella Ciao per l’Ucraina”

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ROMA – A Milano erano in 70 mila. È stato un 25 aprile molto sentito, emotivamente segnato dalla guerra in corso da due mesi in Ucraina. La sinistra, alla vigilia, si era divisa sull’interpretazione da dare alla resistenza ucraina, specie in relazione alla nostra guerra di Liberazione. Da Acerra, dove ha ricordato l’eccidio nazista del 1943, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che sul piano simbolico non c’è differenza. “Resistenti sono coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell’arbitrio e contraria al diritto”.

LEGGI Il fiore del partigiano

Nessuna equidistanza è ammessa, ammonisce il Capo dello Stato. Che per rafforzare ancora di più il suo ragionamento ha citato Bella Ciao, le cui parole gli sono venute in mente il giorno dell’invasione russa. Per il Quirinale è in corso anche un’aggressione alla democrazia, che quindi “rappresenta un pericolo per tutti gli europei e l’intera comunità internazionale”. Mattarella ribadisce che bisogna fare il possibile per giungere a un accordo di pace, “fermando la guerra”, ma senza tuttavia cedere alla prepotenza. È uno scudo che offre al governo Draghi, mentre si discute di un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev, alla vigilia della visita del premier da Volodymyr Zelensky. Acerra ha accolto con affetto Mattarella, anche se il vescovo Antonio Di Donna avrebbe gradito anche un riferimento alla tragedia ambientale della Terra dei Fuochi.

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di
Francesco Merlo

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Il leader Pd Enrico Letta era a Milano, al corteo dell’Anpi, dove ha subito una contestazione (“servo della Nato”), subito criticata dal presidente dell’associazione partigiani Gianfranco Pagliarulo. Contestata anche la Brigata Ebraica. “Questa è la democrazia. Rispetto quello che dicono, ma siamo convinti che stiamo facendo le cose giuste”, ha commentato Letta. Roberto Cenati, il presidente Anpi di Milano, nel tirare le somme l’ha definita “una manifestazione unitaria e pacifica”. Sul palco ha parlato Tetyana Baldelyuk, una donna ucraina da anni in Italia, che ha detto che la fine del conflitto “non può avvenire con una resa incondizionata del popolo ucraino”.

La destra si è divisa. Forza Italia ha celebrato la ricorrenza “di tutti gli italiani”. Silenzio da Matteo Salvini. Giorgia Meloni l’ha declinata come “Festa della libertà contro le restrizioni illogiche delle misure anti Covid e per la sovranità delle nazioni”. Il deputato Elio Vito (Forza Italia) ha invitato il suo partito a mollare gli alleati che non celebrano il 25 aprile. Il leader M5S Giuseppe Conte non ha partecipato al corteo di Milano, deponendo dei fiori al monumento del Quadraro a Roma che ricorda il rastrellamento nazista dell’aprile 1944; qui ha ribadito il suo no all’invio di armi pesanti. Nella Capitale alcune migliaia di persone si sono ritrovate a Porta San Paolo, uno dei luoghi simbolo dei 271 giorni della Resistenza romana.

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25 Aprile 2022

All’inizio del corteo, a largo Bompiani, c’erano anche striscioni anti Usa. “Inopportuni”, li ha giudicati il presidente Anpi Fabrizio De Sanctis: “Siamo grati alle migliaia di giovani statunitensi morti per la Liberazione dell’Italia. Il tema resta la pace. Siamo contro l’invio di armi e contro il riarmo dell’Europa”. A Reggio Emilia contestata una delegazione di Italia Viva e più Europa che esibiva anche bandiere Usa, una la teneva in mano una bambina di otto anni.

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