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MONZA – Enrico Letta lo cita, lo abbraccia, lo stringe, come un talismano. Paolo Pilotto, il “mitico Pilotto” (copyright del segretario dem) è il neo-sindaco di Monza, ex Berluscolandia soffiata a giugno dal centrosinistra, simbolo della remuntada che sogna il leader Pd domenica prossima. Pilotto fa da padrone di casa nella contro-Pontida organizzata dai democratici, con decine di sindaci radunati nella centralissima piazza Roma, a trenta chilometri dal pratone del comizio di Salvini.
Sindaco, il Pd oggi sfida Salvini a Pontida. Soffiate sulla crisi della Lega al Nord?“Non è una crisi ancora del tutto manifesta. Nei territori conosco tanti amministratori della Lega che riescono a passarsi il testimone da anni. Ma in generale c’è una tendenza chiara: il travaso di voti verso Fratelli d’Italia. È lo stesso bacino di voti che si sposta. Ma ci sono anche gli indecisi”.
Quanto pesa il fattore Draghi, la caduta del governo, per mano di Lega e FI, oltre che del M5S?“Come sindaci abbiamo firmato in 800 per chiedere che restasse. Molti erano di centrodestra. Questo la dice lunga. Il tema era la continuità, avere un governo fino a primavera, per affrontare i problemi drammatici che stiamo vivendo. Anche quel mondo produttivo che votava Lega e che è tradizionalmente conservatore, difronte alla scelta di far cadere Draghi, sta facendo qualche riflessione. Noi possiamo intercettarlo. Come a Monza, che è una città attenta e severa, qui il voto oscilla poco sull’ideologia e molto sul contenuto, sulla concretezza. I sondaggi possono dire quello che vogliono, ma il risultato è l’insieme di tanti fattori. Con il 40% di indecisi, vince chi riesce a conquistarli”.
Berlusconi si candida qui, dopo avere riportato il Monza in serie A. È un seggio blindato o no?“Berlusconi, che è persona che rispetto, lo incontro anche allo stadio… era venuto qui anche per le Comunali, convinto di aiutare il mio avversario nella volata finale…”.
Non c’è un fattore calcio?“Il fattore calcio ha aiutato Forza Italia, che in città è cresciuta moltissimo, ma è scesa la Lega. E la coalizione di centrodestra nel suo complesso non è cresciuta. Il collegio di Monza è contendibile, così come tanti altri uninominali in Lombardia. Quando mi sono candidato il mio avversario era dato al 58-60%. Venti punti sopra. Non ho mai pensato che fosse una sfida impossibile, difficile sì”.
La ricetta vincente qual è?“Fare una campagna sulle idee. Meno critiche, più proposte. Che è quello che sta facendo Letta”.
Sposa il “modello Monza” per la rimonta?“Beh, sta facendo le stesse cose. Nelle prime settimane ha puntato sulle differenze, il rosso e il nero, lo slogan: scegli. Ora sta rimarcando di più la nostra proposta politica, cosa che apprezzo”.
Lei è appoggiato anche da Azione e Iv. Li avrebbe voluti come alleati anche alle Politiche?“Rispondo sinceramente: sì”.