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“Più taser per tutti”: il nuovo slogan del centrodestra

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Il video con l’impiego del Taser per fermare l’uomo che ha lanciato sassi sulle vetture, ferendo tre persone tra cui una deputata leghista, e bloccando l’Autostrada del Sole, ha resto la “pistola elettrica” protagonista della campagna elettorale.

Subito il centrodestra l’ha eletta a simbolo di una rinnovata “voglia di sicurezza”, chiedendo di distribuirla a tutte le forze di polizia, inclusa quella locale. Il primo è stato Matteo Salvini, che ha postato online il filmato con il titolo sarcastico “Risorsa lancia sassi in autostrada”: un riferimento alla nazionalità egiziana del protagonista dell’episodio, chiaramente con problemi psichici. “Quindici veicoli colpiti – ha scritto Salvini – , decine di persone coinvolte e un treno ad alta velocità costretto a fermarsi. Complimenti agli uomini e alle donne in divisa che hanno fermato il folle anche con l’utilizzo del Taser. Solidarietà alle persone coinvolte, un abbraccio a una mamma della Lega rimasta ferita dai vetri in frantumi”.

E ha sottolineato che il Taser è uno “strumento fortemente voluto quando ero al ministero dell’Interno che funziona e ha dimostrato ancora una volta che le proposte della Lega sono serie e di buonsenso”.

Fabrizio Cecchetti, coordinatore della Lega, e l’assessore lombardo Riccardo De Corato si sono uniti al coro: “Non mi capacito per quale motivo – ha aggiunto De Corato – non sia ancora stato fornito alla Polizia Penitenziaria, da tempo in ginocchio per le continue rivolte dei detenuti”. “Siamo orgogliosi – ha detto il sottosegretario leghista agli Interni Nicola Molteni – di aver dotato le forze dell’ordine di questo strumento e sempre più convinti della necessità di estenderne le dotazioni alle specialità della Polizia, alla Polizia penitenziaria e alle polizie locali”. Pure Edmondo Cirielli, deputato di Fdi, ha chiesto di dare le pistole elettriche alle guardie carcerarie mentre Manuela Poletti, referente leghista di Perugia, vuole assegnarlo ai vigili urbani.

Il taser è uno strumento al centro di un dibattito internazionale. L’arma spara due piccoli dardi collegati a cavi che trasmettono una scossa paralizzante a una distanza di circa dieci metri. Molti studi scientifici sostengono che l’effetto possa essere letale, soprattutto quando viene utilizzato contro soggetti con problemi cardiaci: una diagnosi che gli agenti alle prese con un’emergenza non sono in grado di formulare. Nel 2018 negli Stati Uniti 49 persone sarebbero morte a causa dell’impiego della “pistola elettrica”, spingendo molte amministrazioni a rivedere le regole di ingaggio. Ma negli Usa la diffusione è capillare, così come nelle polizie statali tedesche e in quelle britanniche dove – prima degli anni del terrorismo jihadista – compensava l’assenza di armi da fuoco.

In Italia la sperimentazione è stata iniziata dall’allora ministro dell’Interno Salvini durante il primo governo Conte: fu però il premier durante l’esecutivo Pd-M5S a deciderne nel gennaio 2020 l’adozione come arma di ordinanza per le forze dell’ordine. Nel luglio dello stesso anno la ministra Luciana Lamorgese bloccò tutto, sulla base di una serie di prove balistiche che contestavano l’efficienza del dispositivo. Infine lo scorso marzo, con il governo Draghi, la stessa Lamorgese ne ha disposto l’impiego in diciotto città.  

La cronaca ci mostra un uso sempre più frequente, quasi sempre nei confronti di soggetti in condizioni alterate, a causa dell’alcol o di droghe o perché con problemi psichiatrici. Molti sono immigrati. Ma – e questo è il problema del taser – proprio queste persone sono spesso quelle più fragili, a cui la scossa potrebbe causare traumi irreversibili: se possibile, si chiede a carabinieri e polizia di utilizzare la “pistola elettrica” solo in presenza di un’ambulanza. Finora le regole di ingaggio hanno evitato incidenti. Lo slogan del centrodestra adesso però è “taser per tutti”, persino per contrastare la movida e le risse. Lo ha dichiarato proprio il sottosegretario Molteni: “A maggior ragione nel periodo estivo, con l’incremento dei flussi turistici, il controllo del territorio è strategico per contrastare fenomeni di allarme sociale come la malamovida e le risse. In questo senso, siamo orgogliosi di aver dotato le forze dell’ordine di uno strumento in più a tutela dell’incolumità degli operatori stessi e dei cittadini”.

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