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Polemiche sugli scontri a Bologna, la destra lancia l’offensiva contro i centri sociali. Salvini: “Occupati da zecche rosse, vanno chiusi”

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Campagna elettorale al rush finale in Emilia Romagna (si vota tra una settimana esatta) e monta la polemica politica a causa della manifestazione di estrema destra di ieri a Bologna, raggiunta dal corteo dei collettivi antifascisti. Le forze dell’ordine provano a impedire i contatti tra i manifestanti. E tre agenti rimangono feriti nei tafferugli con i collettivi. La destra va all’attacco a partire dalla premier Giorgia Meloni che solidarizza con le forze dell’ordine “che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità”. E accusa: “Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti”, scrive la presidente del Consiglio su Facebook.

A Bologna ieri c’era anche Elly Schlein arrivata per difendere le piazze antifasciste della città dal corteo nero di Casapound e dei Patrioti. “La marcia nera è uno sfregio che Bologna non merita. I fascisti li abbiamo già fermati, li fermeremo ancora. Le associazioni neofasciste vanno sciolte”, dice la segretaria dem davanti al popolo della sinistra che si riunisce in piazza Maggiore, dall’Anpi alla Cgil, al Pd al M5S.

Si infiamma la polemica e anche la campagna elettorale per le regionali del 17 e 18 novembre (si vota anche in Umbria). Matteo Salvini parla di “delinquenti rossi a caccia di poliziotti”. E chiede al ministro Piantedosi la “chiusura dei centri sociali occupati dai comunisti” e “una ricognizione di tutti i centri sociali di sinistra occupati abusivamente perché sono covi di delinquenti”. In un video sui social li chiama “zecche rosse, comunisti delinquenti, criminali dal centro sociale”, che ribadisce ancora vanno chiusi: “Questo dobbiamo fare, perché un conto è manifestare, altro conto è prendere a sassate i poliziotti o dare la caccia all’ebreo. Nel mio Paese, nell’Italia libera e democratica del 2024, queste scene non si possono più vedere”.

Per il Pd “spetta a chi ha responsabilità di governo garantire la sicurezza dei cittadini e tutelare l’ordine pubblico. Si tratta di un principio elementare stabilito dal diritto costituzionale che invece viene ignorato dalla maggioranza che preferisce tanto per cambiare buttare la palla nel campo dell’opposizione e attaccarla”, commenta Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del partito. Aggiunge Nicola Fratoianni di Avs: “I neofascisti non devono avere il diritto di cittadinanza, non devono avere piazze, ancor più in questa città a due passi da quella stazione teatro dell’orrenda strage fascista del 1980″. Secondo la vicepresidente del gruppo M5S al Senato Alessandra Maiorino, anche lei al presidio antifascista organizzato dall’Anpi a Bologna, “l’unica ricetta per reagire a questo stato di cose e a questo governo è quella che usarono i partigiani: unite e uniti per rimandarli da dove sono venuti”.

 

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