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«Vorrei ringraziare per i tantissimi messaggi che mi sono arrivati per l’accaduto dell’altro giorno, un gesto inqualificabile. Ma ci tengo a dire una cosa: sono più che sicuro che la tifoseria foggiana non c’entra nulla con questo episodio».
Il capitano del Foggia Davide Di Pasquale rompe il silenzio e dice la sua con un post su Instagram su quanto accaduto nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 giugno, quando la sua auto posteggiata nel parcheggio dello stadio Zaccheria – una Jeep Renegade – è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco esplosi da ignoti, poche ore dopo la sconfitta incassata dai rossoneri a Lecco nella finale di ritorno dei playoff. Sul fatto stanno indagando Digos e polizia di stato.
A Foggia dall’estate del 2021, Di Pasquale non ha giocato la finale di ritorno persa per 3-1 a Lecco dalla squadra allenata da Delio Rossi. In rossonero ha totalizzato 55 presenze. «In questi due anni ho conosciuto persone fantastiche – le sue parole – generose e altruiste , disposte ad aiutarti in ogni situazione. Chi mi conosce sa benissimo il ragazzo che sono e non sto qui a elogiarmi perché sicuramente posso essere giudicato come calciatore ma non come uomo. Quest’anno ho avuto la fortuna di essere il capitano di una squadra a dir poco meravigliosa. La delusione per la finale è tanta, meritavamo l’ultima grande gioia. Però a volte non conta il traguardo ma ciò che provi mentre lo percorri».
In mattinata alla vicinanza espressa nei confronti del calciatore poche ore dopo l’episodio dal Foggia si era sommata quella della Lega Pro in una nota ufficiale: «In riferimento al gravissimo fatto accaduto la notte scorsa a Foggia -si legge – che ha visto coinvolta l’auto del capitano Davide Di Pasquale colpita da alcuni colpi di pistola, la Lega Pro esprime solidarietà e vicinanza al calciatore rossonero».
Negli anni passati la tifoseria foggiana era stata passata sotto la lente degli investigatori per alcuni episodi: tra questi l’incendio della porta di casa dell’allora capitano Federico Gentile.