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Qualità della vita: Aosta è la migliore per i bambini, la peggiore è Napoli

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Aosta è la provincia italiana che più delle altre è dalla parte dei bambini. Al secondo posto c’è Arezzo, al terzo Siena. Nella top five anche Firenze e Udine. A stilare la classifica sulla qualità della vita per i più piccoli è Il Sole 24 ore che ha preso in esame dodici indicatori: il tasso di fecondità (il numero di figli per ogni donna), l’estensione dei giardini scolastici, il verde attrezzato, i posti negli asili nido, il numero di pediatri attivi, lo spazio abitativo, il numero di studenti per classe, l’accessibilità delle scuole, la percentuale di edifici scolastici con la mensa e quelli con la palestra, lo sport, il numero di reati denunciati a danno di minori.

In fondo alla classifica all’ultimo posto c’è Napoli. Poco più su Caltanissetta e Matera. In zona retrocessione, tra le ultime cinque, pure Palermo e Reggio Calabria. Roma è all’83esimo posto, su 107 province; Milano al 60esimo.

Per quanto riguarda i giovani invece al primo posto c’è Piacenza e all’ultimo il Sud della Sardegna. Qui Roma si piazza terzultima e precipita pure Milano al 95esimo posto. Cambiano gli indicatori: ci sono il numero di matrimoni celebrati, l’età media del parto, il saldo migratorio, le aree sportive, il numero di amministratori comunali under 40, il canone di locazione, il gap di affitti tra il centro e la periferia, le imprese con titolari under 35, il numero di bar e discoteche, la percentuale di imprese che fanno e-commerce, i laureati rispetto alla popolazione tra i 25 e i 39 anni e il tasso di disoccupazione giovanile.

Gli anziani, invece, sempre secondo la stessa classifica, vivrebbero meglio a Cagliari che altrove. E peggio, in assoluto, a Pistoia. Roma e Milano si riprendono, e di molto, piazzandosi rispettivamente al quarto e al nono posto. In questo caso, a pesare sul ranking, sono la speranza di vita a 65 anni, il numero di orti urbani, gli esposti presentati dai cittadini per inquinamento acustico, la spesa degli enti pubblici per l’assistenza domiciliare agli over 65, il trasporto di anziani e disabili, le biblioteche, gli indici di dipendenza degli anziani, il numero di geriatri attivi, il consumo di farmaci per malattie croniche e per la depressione, il numero di medici specialisti e di infermieri.

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