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ROMA – Non ci sto.
E’ questo il sentimento che Sergio Mattarella ha fatto filtrare di fronte alle interpretazioni fiorite in questi giorni dopo la presentazione del disegno di legge costituzionale che abolisce il semestre bianco e inserisce il divieto di rielezione del Presidente della Repubblica. Da più parti si è infatti letta la riforma come una sorta di lasciapassare per un secondo mandato a febbraio. Secondo il ragionamento bizantino fatto in ambienti parlamentari per Mattarella si sarebbe fatta un’ultima eccezione prima del divieto assoluto. E poi, una volta approvata la riforma, Mattarella si sarebbe quindi dimesso.
Mattarella allontana il bis: “Anche Leone chiese la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica”
Concetto Vecchio
11 Novembre 2021
Il Capo dello Stato, a chi lo ha cercato in queste ore, ha espresso tutto il suo stupore per questa lettura. Se è così, a maggior ragione io mi chiamo fuori, ha detto. Se davvero il Parlamento vuole questa norma per me vale subito, ha commentato. Insomma, in questo modo ribadisce che per nessuna ragione al mondo è disponibile a un secondo mandato, né ha piacere che lo si tiri in ballo nei retroscena.
La riforma non può essere un’arma per farlo rimanere al Quirinale.
E’ raro che dal Colle filtrino gli umori del Presidente, il fatto che stavolta siano usciti sono la riprova del malumore di Mattarella.
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