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Nessun accordo. Nessuna volontà di “fare rete”. Nell’utima giornata della manifestazione d Fdi a Roma Atreju, la leader di Fratelli d’Italia fuga ogni dubbio su possibili accordi con gli esponenti del centrosinistra per il futuro del governo e le prossime elezioni del Capo dello Stato. “Ad Atreju abbiamo invitato tutti perché ci piacciono la libertà e il confronto e perché siamo talmente convinti della bontà delle nostre nostre idee che non abbiamo bisogno di censurare quelle degli altri per farle valere”, spiega Giorgia Meloni dal palco di piazza Risorgimento rispondendo così alle domande dei giornalisti sulla possibilità di “fare rete” rispetto alle elezioni per il Quirinale.
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Meloni ha poi parlato della necessità di “uscire dal pantano della Repubblica parlamentare ed entrare nella Repubblica presidenziale”. E “il centrodestra ha i numeri per essere determinante per l’elezione del Capo dello Stato. Vogliamo un patriota e non accetteremo compromessi”. Un chiaro segnale al centrosinistra. “Il Pd – attacca la leader di Fratelli d’Italia – cerca un presidente della Repubblica che sia gradito ai francesi, io rimango di sasso ma tragicamente non mi stupisce, perché la sinistra ha fatto il procacciatore degli interessi per il governo francese in maniera tragicamente palese”. Insomma, conclude Meloni, “Palazzo Chigi è di fatto l’ufficio stampa dell’Eliseo e Letta è il Rocco Casalino di Macron. Ma vi rendete conto? Questo è l’europeismo a cui dovremmo piegarci? No grazie”.
Passano poche ore e Letta su Twitter indirettamente risponde con un post: la foto scelta è quella dell’ex presidente Sandro Pertini. L’hashtag? “Capo di Stato” e “patriota”.
Proprio la questione del futuro presidente della Repubblica è stata al centro del dibattito, in queti giorni, della kermesse di Fratelli d’Italia. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato che da lunedì chiamerà tutti i leader politici “per decidere insieme” e da Italia viva Matteo Renzi ha fatto capire che il peso più importante nell’elezione del prossimo Capo dello Stato lo avrà il centrodestra. Meloni lancia la candidatura di Berlusconi, rispondendo a domande dei giornalisti: “Berlusconi è stato mandato a casa dalle consorterie europee perché non firmava trattati poi firmati da Mario Monti, quindi ha difeso l’interesse nazionale assolutamente”. Così la leader di Fratelli d’Italia ha infatti replicato a chi le chiedeva se Silvio Berlusconi potrebbe essere un presidente della Repubblica “patriota”. E ha aggiunto: “Non l’abbiamo mai definito un candidato di bandiera, è un nome che compatta il centrodestra. Poi sappiamo che serve una convergenza di numeri ma rispecchia quello che stiamo cercando”. E Draghi? “Non ho gli elementi per dire se Draghi
è un patriota”, ha risposto poi Meloni al programma “Mezz’ora in più” su Rai3. “Ci sono una serie di tematiche che raccontano più delle parole quanta disponibilità c’è a difendere l’interesse dell’Italia”, ha aggiunto Meloni.
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Dal Movimento 5 Stelle arriva però lo stop alla candidatura di Berlusconi. “Lo escludo categoricamente” assicura il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, a Il Caffè della domenica su Radio24. E aggiunge: “Giuseppe Conte ha ricordato che Berlusconi e’ stato protagonista degli ultimi trent’anni della politica italiana, questo è innegabile”.
Lo stato di emergenza
Tra gli argomenti affrontati dalla leader di Fratelli d’Italia nell’ultimo giorno di Artreju, anche la questione relativa all’eventuale proroga, da parte del governo, dello stato di emergenza. “Non si può progorare”, taglia corto Meloni. “Draghi – prosegue – ha usato la pandemia per limitare la libertà degli italiani”.
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Tommaso Ciriaco
11 Dicembre 2021
L’attacco a Lamorgese
Ancora una volta Meloni ha colto l’occasione per attaccare la ministra dell’Interno. “Perchè Luciana Lamorgese è ancora al suo posto?” domanda. ” Mentre il ministro Lamorgese fa entrare decine di migliaia di migranti, due giorni fa si dimette il responsabile del Viminale sull’immigrazione perchè la moglie è stata indagata in una inchiesta sul caporalato. E’ questa la loro solidarieta’? Fare entrare migliaia di immigrati per poi sfruttarli come gli schiavi nelle piantagioni di cotone”.
La difesa della famiglia
“Gli italiani sono un popolo rassegnato all’estinzione”, ha osservato Meloni commentando i dati sulla natalita’ pubblicati dall’Istat. “Noi continuiamo a difendere la famiglia naturale da chi vorrebbe abolirla. Ho passato l’infanzia a invidiare chi aveva un padre e famiglie numerose tutte attorno a un tavolo. I figli -prosegue – non si comprano al supermercato, per poi magari abbandonarli come fossero giocattoli rotti quando non ci servono piu’, come e’ accaduto. Questa non è modernità, è barbaria. Combattere la discriminazione contro gli omosessuali, non c’entra niente con l’identità biologica”.