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Quirinale, nessuno spiraglio per i Grandi elettori senza Super Green Pass: “Deroghe alla Djokovic? Intollerabili agli occhi del Paese”

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Ricorsi alla Consulta e richiesta di deroghe per esercitare la funzione costituzionale di eleggere il nuovo capo dello Stato. I parlamentari No Vax, soprattutto quelli che provengono dalle isole, dalla Sicilia e dalla Sardegna, sono sulle barricate. Senza super Green Pass, che scaturisce dalla vaccinazione fatta o dalla guarigione dal Covid, non possono prendere traghetti, aerei, treni, come tutti del resto. E perciò non possono raggiungere il Parlamento da lunedì, quando la prima tranche di nuove misure decise dal governo entrerà in vigore. Ma finora non ci sono eccezioni previste.

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Dal Nazareno, la sede del Pd, fanno sapere che “fermo restando il principio di autodichia, politicamente il “metodo Djokovic” applicato ai parlamentari sarebbe intollerabile agli occhi del Paese e un pessimo segnale in giorni di grande pressione come questi”. Omicron e il picco dei contagi piombano così in pieno sul voto per il Quirinale. Non è solo questione di numeri di positivi e quarantene, che i deputati e senatori questori – a cui spetta varare le misure di sicurezza – hanno paura possano salire fino a oltre 100 sui 1008 Grandi elettori chiamati dal 24 gennaio all’elezione per il Colle. È un risiko politico-costituzionale che sta esplodendo: da un lato potrebbe alterare le maggioranze, dall’altro pone interrogativi in punta di diritto. Berlusconi ad esempio, pare tema che la tela per una sua elezione al Quirinale venga distrutta proprio dal Covid a Montecitorio.  

Simona Suriano, ex 5Stelle, ora in “Alternativa”, catanese, racconta del ricorso presentato alla Corte costituzionale: “Per avere un effetto Djokovic? No, la deroga deve valere per me, per esercitare il mio mandato, come per tutti gli isolani. Questo è un sequestro di persona! A me poi, viene compresso il diritto di rappresentare i cittadini siciliani che mi hanno eletto”. Annuncia un coordinamento con altri deputati e senatori che la pensano allo stesso modo, trasversale. Comunque, Suriano partirà nelle prossime ore dalla Sicilia, così da trovarsi già a Roma, evitando restrizioni. 

Sulla stessa linea il leghista Guido De Martini, deputato sardo (“Anche una persona malata che vuole tornare a morire in Sardegna non può farlo”) e Pino Cabras, sardo, ex grillino ora nel gruppo “Alternativa”.  Cabras a sua volta annuncia di essersi rivolto alla Corte costituzionale. 

I costituzionalisti si dividono tra chi è convinto che una soluzione vada trovata perché i parlamentari assenti forzati (contagiati, quarantenati o nell’impossibilità di viaggiare) devono essere messi nelle condizioni di esercitare la loro funzione, e chi ritiene che non possano esserci esenzioni alle regole vigenti. Nessun effetto Djokovic, appunto.  

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Intanto i questori di Camera e Senato – i deputati Gregorio Fontana, Francesco D’Uva, Edmondo Cirielli e i senatori Antonio De Poli, Laura Bottici, Paolo Arrigoni – si riuniscono martedì 11. Le misure studiate sono voto per fascia oraria in ordine alfabetico, i contingentamenti con circa un centinaio di Grandi elettori al massimo in aula, mantenuti gli spazi comuni ovvero il ?Transatlantico e il cortile che sarà, per l’occasione, parzialmente coperto, oltre appunto ai “catafalchi” anti Covid”, con tendine sanificabili. Necessario il Green Pass semplice, come è già, più la mascherina Ffp2. Potrebbero essere previsti tamponi per tutti, prima di accedere a Montecitorio, anche per i vaccinati con super Green Pass, che non è ancora richiesto per recarsi nelle aule parlamentari. “Il convitato Omicron è così incombente che non si può escludere nulla, neppure che occorrano altre misure”, commenta De Poli. Una in particolare agita i Grandi elettori: che si debba rinviare la seduta del 24. Nessuno lo vuole. Nessuno se la sente di archiviarla, però. Il centrista Osvaldo Napoli la fa sua: “Bisogna pensare a un rinvio, se Omicron dilaga”. Non è preso in considerazione il voto a distanza.

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