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Raggiunto il ghiaccio più antico. Nei suoi cristalli i segreti del clima di un milione di anni fa

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Il viaggio nel tempo si è arrestato a 1,2 milioni di anni fa. È lì, a una profondità di 2.500 metri, che la trivella ha smesso di immergersi nel ghiaccio e ha sbattuto contro la roccia del continente antartico. “Sono dieci anni che lavoriamo a meno 35 gradi per raggiungere questo obiettivo. Oggi è un giorno storico per la scienza del clima”.

Il campo base Little Dome C 

L’entusiasmo si condensa attorno alla bocca di Carlo Barbante come il respiro al gelo dell’Antartide. Barbante, ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari del Cnr e docente all’università di Venezia, è il coordinatore del progetto Beyond Epica. “Abbiamo ottenuto la più lunga registrazione continua del clima passato della Terra”. Gli scienziati intabarrati nelle loro tute colorate ci sono riusciti estraendo una carota di ghiaccio – un cilindro del diametro di 10 centimetri – lunga 2.480 metri.

Carlo Barbante, lo scienziato che legge la storia nel ghiaccio: “La mia vita tra i pinguini per studiare il clima impazzito”

Elena Dusi

28 Gennaio 2024

I segreti del ghiaccio antico

Divisa in pezzi, la carota semitrasparente è stata trasportata nel corso degli ultimi cinque anni via nave in Europa. Fusa centimetro dopo centimetro, ha liberato le minuscole bolle d’aria che vi erano rimaste intrappolate dalle ere del passato, man mano che il ghiaccio nuovo ricopriva quello vecchio, preservando le tracce del clima che fu.

Dalla quantità di anidride carbonica nelle antiche bolle d’aria è possibile ricostruire il clima del passato. “In un metro di ghiaccio sono compresse le informazioni su 13mila anni di storia del clima della Terra” spiega Julien Westhoff, ricercatore dell’università di Copenhagen e responsabile scientifico del campo di trivellazione, che si trova a 34 chilometri dalla base italo-francese Concordia, a 3.200 metri di altitudine e 1.200 chilometri all’interno della costa.

Little Dome C, l’alloggio degli scienziati 

La base nel continente bianco

Il sito di trivellazione, chiamato Little Dome C, è stato scelto con cura all’inizio della missione. Doveva ospitare ghiaccio profondo, ma non rimescolato dai continui slittamenti della massa bianca, immobile solo all’apparenza.

Carote di ghiaccio 

Qui gli scienziati (16 quest’anno, per due mesi di lavoro ininterrotto) hanno costruito una sorta di igloo per abitare e scavato un tunnel per preservare le carote di ghiaccio, in attesa che la nave rompighiaccio italiana Laura Bassi portasse in Europa quell’inusuale manuale di storia, mantenendolo a meno 50 gradi per farlo restare leggibile.

Il deposito delle carote di ghiaccio 

Fino all’anno scorso gli scienziati avevano scavato a 1.800 metri di profondità, sfogliando il libro del clima fino a 800 mila anni fa. A quell’epoca le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera oscillavano tra 180 e 280 parti per milione. Il fatto che dalla rivoluzione industriale, in un secolo e mezzo, il gas sia salito a 420 parti per milione appare in tutta la sua sconcertante enormità, se osservato tramite la lente speciale dei cristalli di ghiaccio.

Un momento di festa nell’alloggio di Little Dome C 

Quando l’umanità ha sfiorato l’estinzione

Le carote estratte quest’anno avranno un valore particolare non solo perché sono le più antiche. Tra i loro pori infatti potrebbe annidarsi la spiegazione di un mistero che riguarda il clima di un milione di anni fa e che gli scienziati chiamano “transizione del pleistocene medio”.

Studiando i sedimenti marini ci si è resi conto che il clima sulla Terra ha sempre oscillato fra ere glaciali e periodi più caldi. Le due fasi si sono alternate ogni 40 mila anni fino a 900 mila anni fa. Poi, proprio nel pleistocene medio, hanno rallentato, dandosi il cambio solo ogni 100 mila anni. Il motivo è oscuro, ma gli scienziati sperano di capirlo osservando l’andamento dell’anidride carbonica nell’atmosfera.

La loro non è solo curiosità accademica. Proprio intorno a 900 mila anni fa, infatti, il genere Homo ebbe un collasso, lambendo pericolosamente l’estinzione. E’ stato calcolato che poco più di un migliaio di individui sopravvissero a quel collo di bottiglia dell’evoluzione. Anche se la causa precisa della crisi è ignota, si sospetta che all’origine ci sia stato un cambiamento climatico (quindi una variazione dell’anidride carbonica) troppo brusco per la nostra capacità di adattamento.

La trama di questa storia suona familiare alle orecchie di noi Homo del giorno d’oggi. Se un gruppo di scienziati estrae carote di ghiaccio di oltre un milione di anni fa, quindi, è del futuro di ciascuno di noi che si sta occupando.

 

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