[ Leggi dalla fonte originale]
“Il fascismo aveva elementi positivi”. E “anche il comunismo”. Così il vicepresidente della Camera e candidato per FdI a Montecitorio Fabio Rampelli nella cover story del settimanale tedesco ‘Stern’ su Giorgia Meloni, in pubblicazione domani 22 settembre.
“L’ho formata nelle sue visioni politiche e culturali”, racconta Rampelli che è definito “un caro amico” e “il mentore politico” della leader, descritta da ‘Stern’ come “una donna, bionda, con gli occhi azzurri, piena di autoironia e giocosa”. Ma anche, dopo il britannico ‘The Spectator’ (che ha usato però la forma interrogativa), come “la donna più pericolosa d’Europa”, che vuole “trasformare l’Italia in uno stato autoritario”.
Il magazine di Amburgo fa un ritratto decisamente impietoso del centrodestra italiano, composto da “un magnate dei media sessista, un teppista politico egocentrico e una bionda donna romana le cui grida di battaglia sono: ‘Io sono Giorgia! Sono una donna! Sono una madre! Sono una cristiana!'”. “Tutto quello che dovete fare ora – continua ‘Stern’ – è immaginare queste parole in italiano, sottratte a un ritmo da discoteca, e ci siete dentro, nel teatro politico di fine estate 2022”. Una stagione definita “surreale” che vede il nostro Paese “spostarsi verso l’estrema destra nelle prossime elezioni”. Con Giorgia Meloni, “prima donna premier”, e “alla guida di un partito che ha le sue origini nelle organizzazioni post-fasciste”.
La leader FdI dimostrerà che “la destra politica italiana non avrà nulla a che fare con il fascismo degli anni ’20”, precisa Rampelli. Orgoglioso della sua intuizione politica. Della sua capacità di notare nella giovane Meloni “una potenza esplosiva”. Meloni, – continua Stern – che si definisce “un soldato in guerra”. “Per l’Europa, ha detto di recente, la pacchia è ormai finita”, ricorda. “In un paese normale, questo non sarebbe possibile, è una frase che si sente spesso qui”, la chiosa di ‘Stern’.