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Confezione
L’esperienza di unboxing di ASUS VivoWatch 6 non è certamente delle migliori, soprattutto se si considera il prezzo di listino: all’interno di un’anonima scatola stretta e lunga, troverete l’orologio e il cavo di ricarica, insieme ad un manuale nemmeno troppo utile nello spiegare le funzionalità.
Costruzione e vestibilità
L’ASUS VivoWatch 6 punta su un design più sportivo rispetto al suo predecessore, con un misto di alluminio per la ghiera e plastica rinforzata per le parti più esterne.
Mentre il VivoWatch 5 vantava una cassa numerata dall’estetica più tradizionale, questa nuova incarnazione rinuncia all’eleganza per un look più funzionale e casual, sempre in formato circolare. Se questo è un bene o un male spetta a voi sceglierlo, ma personalmente preferisco questo stile.
Al polso non passa inosservato, non tanto per le peculiarità di design, quanto per le dimensioni generose, cioè una bella cassa da 47 mm: pesa poco, circa 60 grammi, tanto è vero che ritengo sia piuttosto comodo.
Sul lato destro ci sono due pulsanti, la cui pressione restituisce una discreta vibrazione, mentre sul sinistro spicca un sensore, del quale vi parlerò a breve.
Il cinturino in silicone medicale invece è comodo e ipoallergenico: è l’unica opzione disponibile al momento dell’acquisto, ma lo si può cambiare con altri da 22 mm.
Hardware
Dal punto di vista dei sensori, l’ASUS VivoWatch 6 offre una serie di strumenti avanzati per il monitoraggio della salute, attivabili posizionando l’indice e il pollice sulla cornice bioelettrica e sul sensore laterale. È possibile dunque misurare:
PTT – indice di tempo di transito dell’impulso, che calcola pressione arteriosa, battito cardiaco e può anche fornire informazioni su vari fattori come lo stress, la tensione arteriosa e la rigidità vascolare
Bioimpedenza (BIA) – grasso corporeo, la massa muscolare scheletrica, il contenuto d’acqua e il tasso metabolico basale
Temperatura
Sonno
Ossigenazione del sangue
Indice di rilassamento – basato sulla variabilità della frequenza cardiaca
Elettrocardiogramma (ECG) – che, come detto, non è al momento disponibile Italia e non sappiamo quando lo sarà
Nei miei test interni, ho riscontrato che, nonostante le premesse promettenti, il dispositivo non è in grado di fornire dati esatti come quelli di un dispositivo medico professionale.
Ho confrontato i risultati del VivoWatch 6 con quelli di un dispositivo medico OMRON Complete, scoprendo che:
I dati sono leggermente simili solo se lo smartwatch viene calibrato correttamente con uno strumento medico. Senza calibrazione, i risultati non sono affidabili e mostrano variazioni significative rispetto ad un dispositivo certificato.
Dopo varie misurazioni, calibrazioni tramite l’app ASUS HealthCare, e con un utilizzo continuo, i valori della pressione sanguigna tendono a stabilizzarsi e diventare più coerenti con il tempo. Questo processo richiede diverse giornate di monitoraggio costante affinché il dispositivo “impari” a conoscere meglio l’utente.
Il VivoWatch 6 è pensato per essere utilizzato solo personalmente e a lungo termine. Se provate a farlo indossare a qualcun altro, i dati, soprattutto quelli della pressione, saranno decisamente meno affidabili.
Ovviamente il VivoWatch 6 non può sostituire un dispositivo medico professionale, ma nemmeno dovrebbe essere considerato un sistema di monitoraggio esclusivo.
Può però essere un utile strumento di supporto per tenere d’occhio eventuali sbalzi o tendenze nei parametri di salute, anche perché monitora automaticamente i dati a intervalli regolari, così da offrire una panoramica costante delle condizioni fisiche dell’utente, ma non è progettato per diagnosi mediche.
Chiudiamo la parentesi sull’hardware segnalando la presenza del GPS a doppia frequenza L1 e L5. Non è del tutto unico, poiché alcuni smartwatch di fascia alta (come modelli di Garmin, Suunto o altri prodotti di aziende specializzate nel fitness) offrono già GPS a doppia frequenza.
Tuttavia, nel segmento degli smartwatch più orientati al benessere e alla salute, come appunto il VivoWatch 6, l’inclusione del GPS a doppia frequenza è sicuramente un punto di forza distintivo rispetto a molti concorrenti che utilizzano solo la frequenza L1, che è appunto meno precisa.
Display
Finalmente ASUS ha deciso di abbandonare l’LCD della versione 5 a favore dell’AMOLED per questo VivoWatch 6, e i risultati si vedono già al primo avvio: i colori sono decisamente più vibranti, e possono contare su una risoluzione di 454 x 454 pixel su un display da 1,39”, che supporta anche always-on display.
Peccato che la luminosità massima di 350 nit risulti piuttosto limitata, soprattutto se confrontata con altri smartwatch di fascia alta.
Questa scelta può rendere più difficile la visibilità del display in condizioni di forte luce solare, compromettendo l’usabilità all’aperto.
Piccola postilla per il vetro Gorilla Glass 3 che protegge il display: per carità, fa assolutamente il suo dovere, ma non non rappresenta la tecnologia più all’avanguardia sul mercato, essendo superato da versioni più recenti, come il Gorilla Glass Victus 2 di Google Pixel Watch 3.
Software
Il software del VivoWatch 6 offre un’esperienza da una parte essenziale, ma dall’altra così striminzita da risultare scheletrica, specie se confrontata ai principali concorrenti, dotati di sistemi operativi ben più maturi.
Il sistema proprietario ASUS è strettamente integrato con l’app ASUS HealthConnect per Android e iOS, rinnovata per l’occasione, che permette di visualizzare e gestire i dati relativi ai vari parametri di benessere.
Quel che balza subito all’occhio è l’interfaccia scarna dello smartwatch: non è tanto il fatto che ci siano degli strascichi in inglese (e alcuni in coreano nell’app), che comunque denotano segni di immaturità, ma è proprio l’esperienza utente a non essere all’altezza.
Al di là delle icone e degli indicatori striminziti, la navigazione stessa lascia a desiderare: non è per nulla smart, bisogna passare in rassegna tutte le varie impostazioni tramite swipe per scegliere quella desiderata, senza poter nemmeno riposizionare dallo smartwatch.
Alcuni menù possono essere esplorati ulteriormente scorrendo in verticale, anche se manca un’indicazione chiara che lo suggerisca.
Uno degli aspetti più limitati del software è la gestione delle notifiche. Sebbene il dispositivo consenta di visualizzarle, non offre quel tipo di flessibilità che giustamente si esige in uno smartwatch di un certo livello.
Certo, si può rispondere alle notifiche, ma solo tramite 5 risposte preimpostate, e non vi è nemmeno alcuna icona che identifica l’app che ha generato la notifica.
Manca poi una gestione intelligente delle notifiche quando lo smartwatch non è indossato, poiché continua a vibrare alla ricezione di messaggi o chiamate, cosa che potrebbe risultare fastidiosa in certi contesti.
Almeno potrete scegliere di quali app ricevere le notifiche, ma anche qui il sistema non è smart, perché vengono segnalate anche messaggi non sempre rilevanti, come quelli per il collegamento a WhatsApp Web o per ogni progresso nella navigazione stradale di Maps. Durante l’uso quotidiano questo può causare dei problemi di confusione, quindi valutate bene quali attivare.
Il sistema acerbo lo si nota anche in altri piccoli aspetti, tipo l’impossibilità di attivare la modalità notte da smartwatch, ma solo via app, o l’assenza di un regolatore dell’intensità della vibrazione. La stessa modalità notte, poi, non è granché, visto che si attiva solo quando lo smartwatch capisce che vi siete addormentati, smettendo così di ricevere notifiche. Ho ovviato semplicemente con un non disturbare dallo smartphone.
Vi è la modalità di display sempre attivo, eppure anche qui c’è un rimprovero, ovvero l’esigua quantità di quadranti.
Per carità, se ne contano circa una quarantina, ma, a parte che l’app fa fatica nel caricarli quando si passa dalla voce di scelta dei quadranti, la qualità degli stessi è altalenante: almeno una parte (un quarto, circa) l’ho trovata piacevole, anche se questo dipende dai vostri gusti.
Per quanto riguarda il fitness, ASUS VivoWatch 6 consente la registrazione di molti sport, tra cui corsa, camminata, ciclismo, yoga, palestra e soprattutto nuoto, dato il supporto alla resistenza all’acqua di 50 metri.
Non aspettatevi però il rilevamento automatico, perché dovrete fare tutto manualmente, avviando la relativa attiva dal menù e passando in rassegna i vari sport, quindi non proprio il massimo della comodità: il consiglio è quello di impostare la vostra disciplina preferita al tasto laterale di scelta rapida, così da accelerare i tempi.
Anche l’app ASUS HealthConnect non brilla in quanto a completezza. La gestione e l’analisi dei dati funziona, funziona bene, con sincronizzazioni veloci e schematizzate, anche se la presentazione dei dati è piuttosto grezza, con pochi consigli pratici su come migliorare il proprio stato di salute.
Data l’implementazione dell’I.A, speravo in qualcosa di più concreto e personalizzato, che andasse oltre il “l’ideale sarebbe dormire 7-9 ore al giorno e fare 10.000 passi”.
ASUS sta lavorando sul miglioramento del firmware e dell’app, ma al momento l’ecosistema software del VivoWatch 6 necessita di ulteriori rifiniture per essere davvero completo, oltre che piacevole nell’utilizzo. Di sicuro è un aspetto che avrei, e avreste, fatto pesare meno in un prodotto di fascia diversa.
Autonomia
Durante i miei test, l’ASUS VivoWatch 6 è durato circa 6 giorni con una singola carica e display sempre attivo, che è più o meno in linea con quanto dichiarato dall’azienda (cioè 7-9 giorni) ed è sicuramente un ottimo valore considerata la presenza dei sensori avanzati.
C’è da fare un appunto, che è un’ovvietà: la durata effettiva della batteria può variare notevolmente in base all’uso che ne fate. Un fattore determinante è la frequenza delle misurazioni manuali, come quelle della pressione sanguigna o BIA, che consumano più energia.
Se queste misurazioni vengono fatte più volte al giorno, l’autonomia può ridursi sensibilmente.
Con un uso moderato e bilanciato tra monitoraggio automatico e misurazioni manuali, l’orologio può comunque garantire un’ottima durata della batteria, ma per ottenere i 9 giorni promessi è necessario ridurre al minimo l’uso intensivo delle funzioni avanzate.
Prezzo
L’ASUS VivoWatch 6 ha un prezzo di lancio di 399€, una cifra che lo colloca nella fascia alta degli smartwatch. Se da una parte la cifra è giustificata dalla presenza delle tecnologie per il monitoraggio della salute, dall’altra penso che sia davvero troppo alto, anche se si è particolarmente interessati a monitorare i parametri vitali.
Il sample per questa recensione è stato fornito da ASUS, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
ASUS VivoWatch 6 è uno smartwatch ambizioso, che porta avanti la missione dell’azienda di offrire un monitoraggio della salute completo. Questo suo obiettivo, però, non si traduce in un prodotto maturo, il che lascia un po’ d’amaro in bocca considerando i tanti anni che ASUS lavora al progetto. Ciò detto, è un orologio smart che ha carattere, si fa apprezzare per la sua unicità, ma bisogna fare i conti con più compromessi di quelli che speravamo. In più, il fatto che manchi l’ECG in Italia fa ancora più storcere il naso su quanto questo prodotto non fosse pronto ad essere immesso sul mercato.
Sommario
Confezione 6
Costruzione e vestibilità 7.5
Hardware 7
Display 7.5
Software 5.5
Autonomia 8.5
Prezzo 5
Voto finale
ASUS VivoWatch 6
Pro
Buona autonomia
Display AMOLED ampio
GPS a doppia frequenza
Ottimo monitoraggio della salute…
Contro
… ma le misurazioni non sono precisissime
Il software è troppo minimale
Gestione delle notifiche sottotono
Prezzo alto
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