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Recensione Fujifilm X-M5: la mini fotocamera per Vlog, Reel e TikTok

[ Leggi dalla fonte originale]

Unboxing

La confezione di Fujifilm X-M5 ha meno dello stretto indispensabile al suo interno. Ecco l’elenco di tutti i contenuti.

Corpo macchina
Batteria al Litio NP-W126S
Tracolla
Tappo corpo macchina
Copertura connettore Cooling Fan

Mancano gli accessori per la ricarica: alimentatore da muro, cavo USB-C e anche un eventuale caricabatteria esterno. Ormai Fujifilm non include l’alimentatore nemmeno sui modelli di fascia più alta, ma qui siamo al di sotto della sufficienza: almeno un cavo USB doveva esserci.

Insieme alla X-M5 abbiamo provato anche due ottiche: il Fujinon XF18mmF2 R e il Fujinon XF50mmF1.0 R WR. Trovate a seguire le immagini della confezione e dei prodotti.

Design e Ergonomia

Fujifilm X-M5 ha tanti aspetti particolari dalla sua parte, che la rendono un po’ diversa dalle altre mirrorless di casa Fuji. Anche rispetto alla X-M1 del 2023, il design è stato quasi del tutto rivoluzionato.

È il modello più compatto della gamma X;
Pesa solo 355 grammi (con SD e batteria incluse);
Non ha un mirino elettronico, ma solo un display completamente orientabile sul retro;
Ha un tasto rosso dedicato alla registrazione video;
Nel pulsante di scatto c’è una filettatura per montare pulsanti di terze parti;
Il jack microfono si trova sul retro e ha un piccolo coperchio dedicato;
Al centro ha una ghiera delle modalità come su Fujifilm X-S20;
A destra ha una ghiera per i profili della simulazione pellicola identica a quella di Fujifilm X-T50.

Tali elementi fanno capire che si tratta di una fotocamera pensata per i vlog e per l’uso in mobilità.

Un ponte tra lo smartphone e una vera mirrorless professionale. In questo, somiglia molto ai modelli della serie ZV di Sony, come ad esempio la Sony ZV-E1.

L’estetica ricorda vagamente quella della Fujifilm X100VI, anche se M5 è ancora più bassa. Per la portabilità è una buona notizia, mentre non lo è per l’ergonomia generale, sacrificata in nome della riduzione dell’ingombro.

Tenere tra le mani una mirrorless così compatta può risultare difficile. Chi ha mani grandi avrà difficoltà ad impugnarla comodamente e premere i piccoli tasti sul retro. Non è un modello pensato per i professionisti, ha un’anima da point-and-shoot quasi vintage.

Hardware

Sensore: X-Trans CMOS 4 (APS-C, 23,5 × 15,6 mm) da 26,1 MP con filtro a colori primari
Processore di immagine: X-Processor 5
Stabilizzazione: solo digitale
Autofocus: AF ibrido (425 punti) fino a EV -7
Sensibilità: 125-12.800 ISO (espandibile a 64-51.200 ISO)
Tempi di scatto:
ott.meccanico: da 15 minuti a 1/4.000 di secondo
ott. elettronico: da 15 minuti a 1/32.000 di secondo

Raffiche:
ott.meccanico: fino a 8 fps
ott. elettronico: fino a 30 fps (crop 1,25x)

Flash: non presente
Display: LCD da 3″ in 3:2 con 1,04 MP
Mirino: non presente
Foto:
Formati: JPEG, HEIF, RAW (14 bit)
Risoluzione massima: 6.240 × 4.160 pixel (in 3:2)

Video:Formati: HEVC/H.265, MPEG-4 AVC/H.264
Compressione: Long GOP (4:2:2 a 10 bit)
Risoluzione: fino a 6.2K a 30 fps, 4K @ 60 fps, 1080p @ 240 fps

Connettività:
memorie: SD-UHS I
porte fisiche: USB-C (10 Gbps), micro HDMI, 2 x jack audio 3,5 mm (microfono e cuffie), foro a vite da 1/4″
wireless: Wi-Fi 802.11 n (Dual Band), Bluetooth 4.2

Innesto obiettivi: Fujifilm X Mount
Batteria: NP-W126S da 1.260 mAh
Autonomia:
foto: 330 scatti (normale) / 440 scatti (economy)
video (riprese effettive): 50 minuti (4K)

Dimensioni: 111,9 x 66,6 x 38 mm
Peso:
solo corpo: 307 g
con batteria e scheda SD: 355 g

Colori: nero, argento

Sensore e Processore

A livello hardware, Fujifilm X-M5 prende spunto dalla X-S20 ed ha una configurazione simile: sensore X-Trans CMOS 4 da 26,1 MP di vecchia generazione, processore d’immagine X-Processor 5 più aggiornato.

Per una macchina di fascia più economica rispetto alle altre X, ci si può accontentare. Anche perché il sensore è lo stesso usato da X-T4, produce immagini di alta qualità e può girare video fino a risoluzione 6.2K a 30p.

Display

Fujifilm X-M5 non ha un mirino elettronico, ma solo il display posteriore completamente articolato, lo stesso di X-S20. Questa è la caratteristica più importante in assoluto, che definisce la serie M e segna uno spartiacque tra chi può e non può usare una macchina del genere.

Il display non è male: ha un pannello LCD TFT da 3″ con risoluzione di 1,04 MP. Molto comodo per i video, molto meno per le foto.

Come potete immaginare, trovare la composizione giusta usando solo il display è difficile. Detto in maniera più chiara: X-M5 non è una fotocamera per chi vuole andare troppo per il sottile.

Connettività

Fujifilm X-M5 ha un buon comparto connettività, con tutte le porte fisiche necessarie per una mirrorless di questo tipo.

USB-C (10 Gbps)
micro HDMI
2 x jack audio 3,5 mm (microfono e cuffie)
Slot per memorie SD-UHS I

Da notare soprattutto la parte audio: ci sono 3 microfoni integrati con direzione personalizzabile e un filtro anti-vento molto efficace. Anche in questo caso, le somiglianze con le mirrorless Sony ZV sono evidenti.

Sono disponibili le connettività wireless Wi-Fi 802.11 n (Dual Band) e Bluetooth 4.2, a dire il vero un po’ antiquati come standard. Ci sono anche il supporto alla modalità webcam via USB e il controllo remoto tramite l’app per dispositivi mobili Fujifilm XApp.

Autonomia

Sulla Fujifilm X-M5 si deve utilizzare la batteria NP-W126S da 1.260 mAh, la stessa di X-T50 e X100VI. Secondo i dati dichiarati dall’azienda, con una sola carica si possono fare fino a 330 scatti (in modalità normale) e fino a 50 minuti (effettivi) di registrazione video 4K.

I valori sono molto vicini a quelli delle due macchine già citate, quindi un po’ bassi rispetto ad altri concorrenti. Paragone veloce: la Sony A6700 usa una batteria con molta più capacità e arriva ad oltre 570 scatti e 100 minuti di registrazione video.

Durante le nostre prove fotografiche siamo andati anche oltre i valori dichiarati da Fujifilm, arrivando anche a 400 scatti. Per la registrazione video, invece, il limite dei 50 minuti è realistico: registrando in 4K l’autonomia va giù in maniera molto rapida.

Software e Prestazioni

Su Fujifilm X-M5 ritroviamo la classica interfaccia software di Fuji, già vista su tutti i modelli più recenti. Qui ci sono però alcune piccole novità, dedicate ovviamente alla parte video.

Muovendo la ghiera delle simulazioni pellicola, sullo schermo appare proprio il simbolo di una ghiera che mostra i vari profili selezionabili. Un vezzo estetico che abbiamo apprezzato, sebbene il funzionamento sia praticamente identico rispetto al vecchio menu verticale.

La vera novità è invece l’interfaccia ottimizzata per il Vlog, che si attiva quando si seleziona la modalità Vlog dalla ghiera superiore. Rispetto alla visualizzazione video, ci sono controlli diretti sullo schermo per modificare la direzione dei microfoni e per gestire altri parametri di ripresa.

Per il resto, i menu sono i classici del software Fujifilm, abbastanza usabile e chiaro nelle sue funzionalità, anche se ogni tanto qualche opzione è nascosta in una cascata di sottomenu.

Autofocus

Nessuna sorpresa per l’autofocus di Fujifilm X-M5, che è l’ormai rodatissimo sistema AF ibrido a 425 punti usato già da anni sulle mirrorless APS-C di Fuji. In generale è un sistema affidabile e abbastanza veloce, sebbene non sia il top sul mercato.

Grazie al processore X-Processor 5 e al nuovo algoritmo di autofocus predittivo, su questo modello sono stati migliorati sia il riconoscimento che il tracciamento dei soggetti. Si possono seguire persone (figura intera, volto, occhi), animali, uccelli, insetti, auto, moto, bici, aerei, treni, droni e altro.

Visto che stiamo parlando di un modello economico, un sistema di questo tipo non va sottovalutato. In termini di AF, la X-M5 ha le stesse prestazioni di X-T5 e X-T50, anche se costa molto meno. Un bel punto di forza per questa piccoletta.

Stabilizzazione

La più grave pecca di Fujifilm X-M5 è la mancanza della stabilizzazione IBIS. Se finora le specifiche e le prestazioni potevano essere paragonate alle altre macchine di serie X, su questo punto purtroppo non c’è proprio gara.

Per la parte fotografica non c’è nessuna modalità di stabilizzazione. Invece, solo per i video, è possibile attivare la stabilizzazione digitale (DIS) e quella OIS (se supportata dall’ottica in uso). C’è anche la modalità IS BOOST, applicabile anch’essa solo durante la ripresa di filmati.

Le prestazioni della stabilizzazione digitale sono buone e aiutano moltissimo nella modalità Vlog. Ovviamente, c’è da pagare un prezzo abbastanza caro per questo: con la stabilizzazione digitale attiva avete un crop di ben 1,32x per i video 4K e Full HD.

Inoltre, la stabilizzazione digitale non funziona del tutto sui video in 6.2K. Al limite, potete usare solo l’OIS dell’obiettivo.

Insomma, è davvero un peccato che sulla X-M5 manchi l’IBIS a 5 assi, che tanto ci era piaciuto su Fujifilm X-T50. D’altronde, da qualche parte bisognava risparmiare e questo è stato l’elemento sacrificato da Fujifilm per ridurre il prezzo di M5.

Foto

La qualità d’immagine di Fujifilm X-M5 è ottima. D’altronde, usa lo stesso sensore di mirrorless pluri-celebrate come X-T4, X-Pro3, X-S20 e tante altre. Parliamo di X-Trans CMOS 4, un sensore retroilluminato da 26,1 MP.

In termini di definizione, nitidezza, resa cromatica e gamma dinamica, questa macchina se la gioca alla pari con mirrorless APS-C che costano molto di più. Anche rispetto a modelli più recenti come X-T5 e X-T50, la differenza non è così ampia.

Bisogna scendere nei dettagli per trovare le vere criticità, che si fanno sentire in diverse situazioni.

La mancanza della stabilizzazione IBIS aumenta il rischio di micro-mosso e rende poco agevole la fotografia notturna. Scattare con tempi lunghi è complicato sulla X-M5.

Inoltre, non essendoci il mirino elettronico si fa fatica a gestire comodamente l’inquadratura. Per un fotografo esperto abituato al mirino, non è scontato dover usare solo il display per trovare la giusta composizione dell’immagine e il punto di messa a fuoco adeguato.

Per questi e per altri motivi, ci sentiamo di poter affermare alcuni concetti fondamentali:

La X-M5 è una macchina da usare con ottiche corte, preferibilmente grandangoli non superiori al 35 mm;
Su questa mirrorless ha senso la modalità Auto, perché è un prodotto per i fotoamatori meno esperti;
Va bene per: fotografia di viaggio, street photography, paesaggistica;
Non va bene per: ritratti, macro, fotografia sportiva.

Durante la nostra prova abbiamo utilizzato un 18 mm e un 50 mm, ed è stato come passare dal giorno alla notte in termini di comodità d’utilizzo.

Nelle gallerie in basso trovate un’ampia selezione dei nostri scatti, fatti sia in condizioni controllate (studio) che in esterno.

Se volete dare un’occhiata ai file a dimensioni intera e controllare tutti i dati EXIF, potete scaricarli andando a questo indirizzo.

JPEG originali

RAW elaborati

Prova ISO

Raffiche

Fujifilm X-M5 supporta lo scatto a raffica con autofocus continuo. In modalità HS si possono scegliere diverse velocità, che riportiamo nello schema a seguire.

fino a 8 fps con otturatore meccanico (senza crop);
fino a 20 fps con otturatore elettronico (senza crop);
fino a 30 fps con otturatore elettronico (con crop 1,29x).

Come abbiamo già detto nella sezione precedente, non è una macchina pensata per la fotografia sportiva e non è ottimizzata per lo scatto a raffica. In alcune condizioni possono esserci problemi di rolling shutter evidente e qualche errore dell’autofocus, soprattutto sui soggetti molto veloci.

Nonostante questo, scattare a 30 fps è più che sufficiente per cristallizzare l’azione e produrre buone foto con tempi bassissimi.

Per un utente senza grandi pretese, le raffiche di X-M5 vanno più che bene.

Simulazione pellicola

Fujifilm X-M5 ha una ghiera dedicata alla modalità simulazione pellicola. Ciò significa che Fuji ha voluto mettere in evidenza questa funzionalità esclusiva, anche se non è arrivata una simulazione inedita.

Su questo modello sono disponibili 20 modalità di simulazione pellicola: PROVIA/Standard, Velvia/Vivid, ASTIA/Soft, Classic Chrome, PRO Neg.Hi, PRO Neg.Std, Classic Neg, Nostalgic Neg, REALA ACE, ETERNA/Cinema, ETERNA BLEACH BYPASS, ACROS, ACROS+Filtro Y, ACROS+Filtro R, ACROS+Filtro G, Monocromatico, Monocromatico+Filtro Y, Monocromatico+Filtro R, Monocromatico+Filtro G, Sepia.

Video

Fujifilm X-M5 ha spiccate doti per la registrazione video, la qualità dei filmati è uno dei suoi punti di forza. È una macchina ideale per registrare vlog e brevi clip (Reel, TikTok, Short), anche se meno versatile per produzioni più impegnative.

A seguire riportiamo tutte le risoluzioni e i framerate disponibili nelle impostazioni.

6.2K (3:2): fino a 29.97p
4K (16:9) / DCI 4K (17:9): fino a 29.97p (senza crop) / fino a 59.94p (crop 1.18x)
4K LP (16:9): fino a 29.97p (crop 1.18x)
Full HD (16:9) / (17:9): fino a 59.94p
Full HD LP (16:9) / (17:9): fino a 59.94p (crop 1.29x)
Full HD (16:9) / (17:9) High speed rec: fino a 240p (crop 1.29x)
Full HD (9:16): fino a 29.97p

Tra gli altri parametri personalizzabili, potete scegliere i formati H.265 e H.264, i profili 4:2:0 a 8/10 bit e 4:2:2 a 10 bit, la registrazione in F-Log2 o HLG. Invece, per la codifica è supportato solo il Long GOP.

Rispetto agli ultimi modelli Fujifilm, ci sono diverse novità interessanti, legati in particolare alla registrazione di video per i social.

Nuovi bitrate a 8 e 25 Mbps, per video a dimensione ridotta;
Modalità Vlog con interfaccia ottimizzata;
Formato Full HD 9:16, perfetto per reel e TikTok
Manca il 4K HQ con supersampling dalla risoluzione 6.2K.

Aggiungiamo anche che la X-M5 è la prima mirrorless Fujifilm con 3 microfoni integrati, che permette anche la scelta del direzionamento della registrazione (surround, frontale, posteriore, frontale e posteriore).

È supportata anche la riduzione del rumore, particolarmente utile in situazioni di disturbo audio ambientale.

Tutti questi dati ci fanno capire in maniera lampante quale sia il target preferito per questo modello: i content creator, quelli che hanno bisogno di una macchina leggera e facile da usare, per fare vlog e video social.

Per questo utilizzo specifico, la X-M5 è comodissima: tira fuori video di altissima qualità, il sistema a 3 microfoni produce una resa sonora più che buona, le simulazioni pellicola integrate sono ottime per dare personalità ai video.

Dall’altra parte, però, alcune scelte non ci convincono. Ad esempio, la nuova modalità Vlog può essere utile per chi si vuole semplificare la vita, ma non cambia molto l’utilizzo rispetto alla modalità video classica. Con qualche accorgimento in più poteva diventare una funzionalità ancora più interessante.

La mancanza di una vera stabilizzazione IBIS si fa sentire.

Come detto, è possibile attivare la stabilizzazione digitale avanzata, che è abbastanza efficace, anche se le prestazioni sono meno convincenti di quelle delle Sony ZV.

Infine, X-M5 è soggetta a piccoli problemi di rolling shutter e di surriscaldamento, soprattutto registrando alle risoluzioni più alte. Avendo un corpo così compatto, la dissipazione del calore è meno efficace. Per fortuna, questo modello è compatibile con la ventola FAN-001, da acquistare a parte se ne avete necessità.

Video Sample

Prezzo e Acquisto

Fujifilm X-M5 sarà disponibile sul mercato dal 14 novembre 2024 in due configurazioni diverse e con due colorazioni, nero e argento. A seguire trovate i prezzi IVA inclusa.

Fujifilm X-M5 (solo corpo): 899,99€
Fujifilm X-M5 + XC15-45mm: 1.049,99€

Inoltre, questa mirrorless è compatibile con due accessori: la ventola FAN-001 e il treppiede TG-BT1, entrambi acquistabili a parte.

Al momento, X-M5 è l’unico modello Fujifilm di quinta generazione con un prezzo di listino inferiore a 1.000€.

Un dato che già fa capire come questa mirrorless sia un’eccezione nella gamma Fujifilm X.

Il suo target è molto preciso: è una fotocamera per fotoamatori principianti e content creator, sopratutto per fare vlog, reel e TikTok. Per questi utenti, avere una macchina di qualità ma allo stesso tempo così compatta e leggera può fare la differenza.

Ciò che manca sulla X-M5 è la versatilità. Proprio perché è riservata ad una nicchia di utenti così specifica, è difficile consigliarla a chi cerca qualcosa che vada oltre foto e video punta-e-scatta. La qualità d’immagine ci sarebbe, ma mancano gli strumenti per controllarla adeguatamente.

La concorrente diretta della X-M5 è la Sony ZV-E10 II, che ha un sensore molto simile (APS-C da 26 MP) e una qualità d’immagine paragonabile. Le funzioni video della Sony sono più avanzate, ma il prezzo è più alto di 200€.

Difficile stabilire una vincitrice tra le due.

Le Sony ZV sono però più immediate e facili da usare, fattore fondamentale per il target a cui punta anche Fuji. Sarebbe stato utile partire con un prezzo di lancio ancora più aggressivo per la M5, in modo da stimolare maggiormente l’attenzione dei potenziali clienti e distanziarsi da Sony.

Se avete bisogno di una macchina più completa e più usabile sotto ogni punto di vista, meglio puntare sulle già citate Fujifilm X-S20 e Fujifilm X-T50, oppure sulla Sony A6700. Costano di più, ma garantiscono più funzionalità su tutti i fronti.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Fujifilm, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

Fujifilm X-M5 può essere la compagna ideale per vlogger, content creator e fotoamatori principianti. Riesce a fare tanto in pochissimo spazio, e questo è il suo pregio più grande. Ha una qualità d’immagine superiore alla media nella sua fascia di prezzo, un autofocus niente male e spiccate doti per la registrazione video, compreso un buon sistema audio a 3 microfoni. Manca però la versatilità, che l’avrebbe resa più appetibile anche al di fuori del suo target di nicchia. Non piacerà molto ai clienti abituali di Fujifilm, ma potrebbe stuzzicare quelli che cercano qualcosa di diverso dalle solite Sony ZV.

Sommario

Unboxing 5

Design e Ergonomia 7

Hardware 7

Autonomia 6.5

Software e Prestazioni 7

Foto 8

Video 8

Prezzo e Acquisto 6

Voto finale

Fujifilm X-M5

Pro

Corpo compatto e leggero
Buona qualità foto
Video fino a 6.2K
Sistema a 3 microfoni

Contro

Manca il mirino
Manca la stabilizzazione IBIS
Ergonomia non ottimale
Autonomia solo sufficiente
Nessun alimentatore in confezione

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