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Cos’è Looking Glass Go
Looking Glass Go è una cornice fotografica “spaziale”, che utilizza una tecnologia chiamata “light-field display” per ricreare un senso di profondità visiva, senza bisogno di indossare occhiali particolari.
Potremmo definirlo una sorta di “display olografico“, dato che permette agli utenti di vedere immagini 3D semplicemente guardando lo schermo.
Si tratta di un dispositivo portatile, come fa capire il “Go” nel suo nome, che necessità di una fonte di alimentazione che può essere anche un powerbank. Quello fornito in confezione, di tipo USB-C, ben si sposa col suo design e ha circa 2 ore di autonomia. Chiaro quindi che per un uso prolungato ci sarà bisogno di un alimentatore a parete.
I contenuti possono essere caricati tramite l’app ufficiale per Android e iOS. Stiamo parlando di normali foto, che il software provvederà poi a rendere tridimensionali, grazie anche a un minimo di interazione da parte dell’utente che può scegliere il punto di fuoco, lo zoom e la profondità dell’effetto.
Chiaramente i risultati non sono omogenei e dipendono molto dallo scatto in sé. Quelli più indicati prevedono un soggetto in primo piano con uno sfondo ampio e uniforme, ben separato dal soggetto principale. La “modalità ritratto” di tanti smartphone è ideale in questo senso.
Meglio ancora se parliamo di foto stereo o immagini catturate con fotocamere 3D, ma chiaramente questi ultimi sono una rarità.
Looking Glass Go Supporta l’uso di modelli 3D, foto spaziali e video volumetrici, rendendolo ideale per artisti digitali, fotografi e professionisti del design, oltre che per il semplice utente alla ricerca di qualcosa di curioso con cui abbellire casa propria.
Come funziona Looking Glass Go
Rendere in foto l’effetto 3D del Looking Glass Go è praticamente impossibile. Ci ho provato tanto, ma è (logicamente) tutto inutile. Meglio nel video che trovate qui in cima, dove almeno qualcosa si riesce a scorgere, ma dal vivo l’effetto è comunque migliore.
Con le immagini dimostrative incluse nel dispositivo, in alcuni casi sembrava davvero di poter toccare gli oggetti raffigurati (quel sashimi maledetto! – NdR).
Con quelle caricate da me la resa è ovviamente variabile, per le ragioni di cui abbiamo già discusso in precedenza, anche se la maggiore differenza che ho percepito è nella profondità.
Mentre con le “immagini stock” sembrava di poterle toccare, con la maggior parte di quelle caricate da me l’effetto tridimensionale tende a svilupparsi più in profondità, verso l’interno dello schermo. Questo può essere un po’ controintuitivo, o comunque potrebbe non soddisfare le aspettative di tutti.
Da un punto di vista tecnico stiamo guardando un display da 6 pollici con risoluzione di 1.440 x 2.560 pixel (491 pixel), quindi al pari con un moderno smartphone.
La risoluzione percepita dall’occhio però non è così elevata, a causa della tecnologia lenticolare utilizzata per creare l’effetto tridimensionale. In condizioni di utilizzo ravvicinato, è possibile distinguere i singoli pixel, il che può influire sulla nitidezza complessiva dell’immagine.
Anche la luminosità e gli angoli di visione vanno tenuti in considerazione. I secondi, per ovvie ragioni, sono molto limitati (dovrebbero essere 58° gradi al massimo).
L’effetto 3D più convincente lo abbiamo guardandolo frontalmente, anche perché la visione laterale diventa dopo poco oscurata (di nuovo, nel video qui sopra avete un esempio, ma anche nelle foto sotto).
Per quanto riguarda la luminosità, il Looking Glass Go tende a offrire prestazioni ottimali in ambienti con illuminazione da moderata a bassa. È chiaro insomma che si tratta di un dispositivo indoor, ma per di più è meglio anche non tenerlo accanto a una finestra spalancata, per capirsi.
Ultima nota per l’app, che nella sua semplicità funziona bene, ma qualche feedback in più per l’utente sarebbe gradito. In alcuni casi la sincronizzazione è molto lenta e non c’è alcuna barra di progresso che indichi a che punto siamo. Una volta mi sono accorto che nonostante la scritta “syncing” in realtà non stava sincronizzando niente: l’ho forzata manualmente e a quel punto ci ha messo poco. Tutto ciò per dire che il caricamento e la conversione delle immagini si vede che mettono alla prova il dispositivo, ma da quel che leggo in giro su iPhone funziona meglio (e la cosa non mi meraviglierebbe affatto).
Prezzo
Looking Glass Go ha un prezzo di 269 euro sullo store ufficiale, un prezzo piuttosto difficile da giudicare, ma di certo non economico.
Da una parte è senz’altro un dispositivo innovativo: uno dei pochi device portatili che offrono visualizzazione tridimensionale senza occhiali o visori. Al contempo questo lo rende un prodotto di nicchia, nel bene e nel male.
Paragonarlo con una cornice digitale non ha molto senso, sotto nessun punto di vista, ma al contempo nemmeno con visori come Oculus Quest (che, ironicamente, non costano nemmeno tanto di più).
Per la maggior parte degli utenti rimane probabilmente eccessivo, ma magari certi professionisti del settore potrebbero trovarlo intrigante anche per motivi di lavoro, senza contare i nerd in ascolto, sempre alla ricerca di qualcosa di originale.
Tutto dipenderà poi dalla capacità dell’azienda di aggiungere nuove funzionalità e di migliorare quelle esistenti.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Looking Glass Factory che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
Il Looking Glass Go è un dispositivo innovativo che rende accessibile la visualizzazione 3D senza occhiali, per di più in un formato compatto e portatile. È ideale per tutti? No, perché non costa poco e ha comunque tanti vincoli, ma creativi, designer e appassionati di tecnologia non possono non esserne incuriositi. Un prodotto praticamente unico, con grandi potenzialità, ma anche con tanti margini di miglioramento.
Voto finale
Looking Glass Go
Pro
Visualizzazione 3D credibile (e senza occhiali)
Portabilità
Personalizzabile
Poche vere alternative a questo prezzo
Contro
Risoluzione percepita
Angoli di visione non elevati
Poca autonomia
Prezzo non contenuto