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Recensione Pixel 9 Pro Fold: Google si fa la piega

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Confezione

La confezione di questo smartphone non si discosta da quella dei suo fratelli, come Google Pixel 9 Pro XL. La confezione è completamente riciclabile essendo interamente in carta e cartone. All’interno oltre allo smartphone troviamo solo il cavetto per la ricarica e lo scambio dati. Niente alimentatore o cover.

Costruzione ed Ergonomia

Google Pixel 9 Pro Fold colpisce prima di tutto per il suo design e per il suo formato. Da chiuso questo smartphone ha delle proporzioni assolutamente comparabili a quella di Pixel 9. In sostanza può essere tranquillamente utilizzato come uno smartphone classico quando non lo si vuole trasformate in un tablet. E potrete farlo anche grazie allo spessore molto ridotto. Da aperto infatti è spesso solo 5,1 millimetri. La cerniera poi è molto rigida. Non arriva a quella estrema rigidità di Fold 6 di Samsung ma è comunque di ottima fattura e in mano vi darà una eccellente sensazione di qualità, potendolo anche bloccare da aperto a diverse angolazioni.

Non è leggerissimo con i suoi 257 grammi, ma è comunque allineato con altri prodotti simili e anche da chiuso non avrà l’effetto “mattoncino”. In più resiste agli spruzzi secondo lo standard IPx8.

Una volta aperto quello che era un “normale” smartphone diventa un “normale” tablet da 8 pollici, regalando un’eccellente esperienza d’uso. Divide il suo design che frontalmente ha il lato destro con angoli molto stondati e quello sinistro con angoli più squadrati. A noi è piaciuto molto e il contrasto fra il nero del display e l’argento della colorazione bianca lo fanno sembrare un dispositivo al contempo vintage e anche venuto dal futuro.

Hardware

La scheda tecnica di Google Pixel 9 Pro Fold è comparabile a quella dei Pixel 9 Pro, con qualche miglioramento. Abbiamo infatti lo stesso processore Google Tensor G4 octa core a 4 nanometri, la stessa GPU Mali G715 MC7, ma un unico taglio di RAM da ben 16 GB, oltre che due tagli di memoria: 256 e 512 GB, sbarazzandosi quindi definitivamente del taglio da 128 GB che tanto avevamo contestato (le memorie sono comunque UFS 3.1).

Ottima la connettività: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3 uscita video USB-C 3.2.

Il supporto dual SIM è poi garantito dalla presenza della compatibilità con le eSIM. Abbiamo poi ancora l’ultrawideband e il supporto alla connettività satellitare di emergenza, che però non è al momento disponibile fuori dai confini statunitensi. Bene il lettore di impronte sul lato: veloce e preciso. Ancora meglio lo sblocco con il volto, che è sì 2D ma è comunque così sicuro da poter essere usato per sbloccare anche le app bancarie.

Le prestazioni di questa configurazione sono più che buone e, benché non possano offrire la potenza bruta di uno Snapdragon 8 Gen 3, abbiamo comunque un mix ben bilanciato che garantisce il giusto rapporto fra potenza (da vero top) e autonomia. Scalda leggermente più di un Pixel 9 Pro, ma la differenza non è troppo marcata.

Fotocamera

Come succede sempre sugli smartphone pieghevoli dobbiamo comunque trovare un compromesso sulla fotocamera e questo vale anche per Pixel 9 Pro Fold che non offre gli stessi sensori fotografici delle versioni “non pieghevoli”.

Abbiamo una fotocamera principale da 48 megapixel ƒ/1.7 stabilizzata otticamente, una 10,8 megapixel ƒ/3.1 con zoom 5X e una fotocamera da 10,5 megapixel ƒ/2.2 grandangolare (con messa a fuoco automatica per le macro). Peccato per la risoluzione dei due sensori aggiuntivi.

Però anche questo Fold gode della “magia” Pixel e della sua elaborazione hardware e software (basti pensare a cosa riesce a fare un Pixel 8A). Le immagini sono nitide, con un buon bilanciamento dei colori e spesso con quel tocco “Pixel” in più che le fa apprezzare rispetto a molti concorrenti. Di sicuro più di molte controparti pieghevoli. Anche e soprattutto considerando cosa permette di fare questo smartphone, valutando soluzioni come lo zoom enhance (che fra tutti è quello che ci ha stupito meno), il de-blur per levare la sfocatura dalle foto, oppure anche il Magic Editor con la possibilità di creare un’inquadratura diversa di uno scatto, generando se necessario l’ambiente attorno.

I video si registrano in 4K a 60fps e sono molto buoni, ma non riescono ad arrivare al livello di altri smartphone premium. Aiuta nelle situazioni con meno luce, che sono poi quelle dove la differenza si nota, la funzionalità di Video Boost che elebora i video sul cloud dopo la registrazione per tirare fuori più dettagli di quanto avesse fatto in origine. Si possono poi anche registrare video in 4K a 30fps in HDR.

Le altre due fotocamere frontali (sui due display) sono poi da 10 megapixel ƒ/2.2 e sono discrete ma niente di più. C’è una funzionalità molto simpatica per fotografare bambini piccoli che attira il loro sguardo grazie a dei simpatici animali. L’unico limite è che verrà usata la fotocamera frontale esterna, visto che è lì che l’animazione attirerà lo sguardo del bambino.

Display

Lo schermo esterno è un 6,3 pollici FullHD+ (1080 x 2424 pixel) con refresh rate a 120 Hz e protetto da un vetro Gorilla Glass Victus 2.

È un godibilissimo schermo piatto che vi darà lo spazio per fare qualsiasi cosa, scostandosi quindi da quel formato allungato di Fold 6 e avvicinandosi (seppur con dimensioni più compatte) a quello di Magic V3.

Il display interno invece è un enorme 8 pollici (il più grande della categoria) e ha una risoluzione di 2076 x 2152. Già da qui si capisce che il formato è quasi quadrato. Si tratta in questo caso di un pannello LTPO e quindi il refresh rate può variare fra 1 e 120 Hz. Peccato per il PWM dimming di soli 240 Hz. La piega c’è, si vede e si sente. Siamo ai livelli dello smartphone Samsung. Si sono fatti grandi passi in avanti negli anni ma indubbiamente questi due brand offrono la soluzione meno “integrata”. Male di poco, visto che in ogni caso comunque chi è “allergico” alla piega la sentirebbe e la vedrebbe in modo marcato su qualsiasi pieghevole.

La luminosità di picco di questi due display è di 2.700 nit. Un ottimo valore e che anche nell’utilizzo quotidiano, dove il picco non viene affatto raggiunto, la luminosità può essere molto alta. 

Software

Su questo Pixel 9 Pro Fold troviamo a grandi linee la stessa Pixel experience che abbiamo già imparato a conoscere sugli smartphone e sui tablet Pixel. Il sistema è veloce e scattante e offre tutte le chicche a cui Google ci ha abituato. Abbiamo per esempio la personalizzazione dei colori di sistema, la possibilità di registrare video mentre si ascolta musica o podcast in cuffia e now playing che vi mostra sul blocco schermo le canzoni che vengono riprodotte nell’ambiente intorno a voi.

Ci sono poi alcune funzioni di AI, come la trascrizione delle chiamate o Pixel Studio. Peccato che Google abbia limitato così tanto le funzionalità per il mercato italiano, dove comunque ricordiamoci che il dispositivo non è ufficialmente disponibile.

Aprendo lo smartphone l’interfaccia diventa quella del tablet, ma non molto di più. C’è la dock per le app in basso e c’è la possibilità tramite questa di affiancare due app, anche se le limitazioni sono importanti. In base all’orientamento si possono affiancare solo in orizzontale o in verticale e alcune app non bene ottimizzate (come alcuni giochi) mostrano delle bande un po’ antiestetiche, che potrebbero peggiorare se ruotate lo smartphone a gioco già avviato.

È possibile far sì che le app continuino a funzionare anche sullo schermo esterno quando lo smartphone viene chiuso. Purtroppo non c’è una vera flex mode per forzare nella metà rialzata quando lo smartphone è piegato l’app aperta. Ovviamente questo funziona comunque se previsto dagli sviluppatori (vedi per esempio YouTube).

Ci sono quindi sicuramente margini di miglioramento, che arriveranno però “in automatico” con il migliorare di Android, visto che anche Pixel 9 Pro Fold supporterà 7 anni di nuove versioni di Android.

Autonomia

La batteria è da 4.750 mAh, nella media per prodotti di questo tipo. Si riesce sempre da arrivare a fine giornata, anche se con un utilizzo intenso potreste terminare il vostro giorno lavorativo senza più energia residua. Il risultato è comunque discreto nel mondo dei pieghevoli a libretto. C’è chi però fa meglio.

Dove invece sicuramente si poteva fare di più è sulla velocità di ricarica: 21W e 7,5W wireless. Abbiamo comunque notato che con una batteria ancora abbastanza carica (es. 50-60%) la velocità è simile a quella dei concorrenti più rapidi, che fanno la differenza ovviamente nella prima parte della carica di una batteria praticamente esaurita. Considerando il prezzo però ci aspettavamo comunque di più.

Prezzo

Google Pixel 9 Pro Fold viene lanciato a 1.899€, un prezzo alto ma leggermente inferiore ad altri pieghevoli simili (che però sono sul mercato da qualche mese e quindi hanno già subito vari ribassi).

Google non è però riuscita a differenziarsi in tal senso, andando a posizionarsi dove altri concorrenti hanno già dei prodotti molto apprezzati sul mercato.

Non è però acquistabile in Italia e pertanto se lo vorrete dovrete affidarvi a degli store esteri, come per esempio Amazon.De.

Foto

Google Pixel 9 Pro Fold è esattamente il pieghevole con esperienza Pixel che ci saremmo aspettati. Ha i suoi limiti, soprattutto sul software, che non viene spremuto a sufficienza, ma Google ha comunque fatto un ottimo lavoro, soprattutto nel trovare il form factor che sembra essere il perfetto bilanciamento fra comodità e potenzialità sulla produttività. Peccato non sia venduto in Italia.

Sommario

Confezione 5

Costruzione ed Ergonomia 8.5

Hardware 8.5

Fotocamera 8

Display 8

Software 8

Autonomia 7

Prezzo 6

Voto finale

Google Pixel 9 Pro Fold

Pro

Ottimo form factor
Buona cerniera
Software fluido e piacevole
Buone fotocamere

Contro

Il software non sfrutta davvero l’ampio display interno
Non lanciato in Italia
Ricarica lenta
Prezzo non per tutti

 

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