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Confezione
Bene la confezione di vendita, piccola e interamente in carta riciclata, come da tradizione Sony. A voler fare i pignoli ambientalisti ci sarebbe da dire che gli auricolari true wireless sono sempre un prodotto difficile da un punto di vista ecologico, con batterie non removibili e difficili da smaltire. Ma guardiamo il lato positivo e godiamoci questa scatola ben studiata che andrà dritta dritta nel bidone della carta.
Dentro la confezione, oltre gli auricolari e il case di ricarica, troviamo un sempre troppo piccolo cavetto USB/USB-C e tre gommini aggiuntivi, per un totale di quattro.
Costruzione e comodità
I LinkBuds Fit sono auricolari molto comodi, soprattutto considerando che si tratta di un modello pensato per la corsa, con le alette che li tengono fermi alle orecchie.
Le alette sono il componente più interessante in termini di vestibilità: per mantenere un alto comfort, Sony ha sviluppato degli inserti che sono vuoti all’interno.
Il silicone mantiene la forma e permette di fissare le cuffiette alle orecchie, ma allo stesso tempo le alette sono molto morbide e flessibili, e praticamente non si sentono.
Trattandosi di auricolari pensati per lo sport, la stabilità è ai massimi livelli: anche durante una corsa, i LinkBuds Fit praticamente non si muovono.
Il case è piuttosto grosso, mediamente più ingombrante della media: non è così grande da essere un problema, ma con dei jeans aderenti lo sentirete in tasca.
C’è la resistenza ai liquidi, ma la certificazione è solo IPX4, che garantisce resistenza agli spruzzi d’acqua. Sarà sicuramente sufficiente per resistere al sudore, ma un livello di protezione più elevato non mi sarebbe dispiaciuto: trattandosi di auricolari per lo sport, potrebbe capitare di allenarsi anche sotto una pioggia leggera, e una certificazione IP più elevata sarebbe stata apprezzata.
Infine, i LinkBuds Fit sono il primo modello per cui Sony ha previsto degli accessori colorati: è infatti possibile acquistare cover per il case e alette di vari colori (rispettivamente al prezzo di 9,99€ e 19,99€).
Qualità sonora
Ancora una volta Sony conferma la sua attenzione all’audio: i LinkBuds Fit suonano molto bene, grazie anche al Dynamic Driver X da 8,4mm e al chip Sony V2, due componenti già visti sui WF-1000XM5.
Intendiamoci: questo non vuol dire che i LinkBuds Fit suonino tanto bene come i top di gamma 1000XM5 (che avranno qualche altro accorgimento in più), ma la qualità audio è comunque promossa. Il suono è pieno e ricco di dettagli, con un buon equilibrio tra le varie frequenze e un soundstage notevole per cuffiette posizionate come fascia media.
Come sempre, Sony mantiene un profilo di equalizzazione abbastanza piatto, senza grandi eccessi. Personalmente lo apprezzo, anche per come riesce a valorizzare le frequenze medie delle voci (solitamente più retrocesse e meno chiare), ma gli amanti dei bassi pompati potrebbero voler qualcosa di più energico: fortunatamente nell’app è incluso l’ottimo equalizzatore di Sony, dal quale potrete scegliere uno dei profili disponibili o regolare da voi l’equalizzatore a sei bande (a cui si aggiunge il Clear Bass, proprio per enfatizzare i bassi).
Ottima anche la funzione Trova il mio equalizzatore, che permette di generare un profilo personalizzato in base ai propri gusti, calcolati dopo un test in cui selezionare il suono che ci piace di più tra quelli proposti.
Come da tradizione, dall’app è anche possibile scegliere se dare priorità alla qualità sonora o alla stabilità della connessione, oltre che attivare la funzione DSEE Extreme, una tecnologia proprietaria di Sony che migliora l’audio compensando le informazioni perse con la compressione audio per la trasmissione via Bluetooth.
App e funzioni
Sony continua ad aggiungere funzioni su funzioni, al punto che ormai si fa quasi fatica a barcamenarsi tra tutte le funzioni smart disponibili.
In tal senso, i Sony LinkBuds Fit sono una gioia per gli smanettoni: l’app di Sony, recentemente rinnovata, è veramente piena di funzionalità. Alcune sono molto interessanti (e nuove), su altre forse si dovrebbe metterci una pietra sopra.
In primo luogo ci sono le impostazioni per il controllo del rumore, che può essere automatizzato tramite la funzione Controllo del suono adattivo.
È possibile registrare delle posizioni geografiche (come casa, lavoro, palestra etc) per far sì che si attivi ANC, Suono ambientale o nessuno dei due quando vi trovate in un luogo. Inoltre, è possibile configurare il controllo del rumore per quattro scenari (Rimanendo, Camminando, Correndo, Trasporti) che Sony rileva automaticamente anche in base ai suoni circostanti.
Sarò sincero: ci ho provato per anni a digerire il Controllo del suono adattivo, pensando che fosse una buona idea. Penso che per alcuni lo sarà, io ho finto per disattivarla. Magari piacerà agli utenti per cui funziona, a me finiva solo per stressare: preferisco passare manualmente tra ANC e trasparenza.
Ci sono poi tantissime ottimizzazioni audio, tra cui oltre il già citato DSEE Extreme, a cui si aggiunge anche il 360 Reality Audio (compatibile con Deezer, Artist Connection, nugs.net e TIDAL) per il quale vi verrà richiesto di scattare una foto all’orecchio. Tra le novità in termini del suono c’è anche Effetto musica di sottofondo, ossia la versione di Sony del suono spaziale, che fa in modo che l’audio non sembri provenire dalle cuffie, ma da altoparlanti intorno l’utente (si può anche scegliere l’ampiezza della sala simulata, scegliendo tra stanza, soggiorno e caffè).
Non manca lo Speak-to-chat, ancora una volta orridamente tradotto con Dettatura vocale testo, che manda automaticamente in pausa e attiva il Suono ambientale quando ci sente parlare, in modo da favorire la conversazione anche senza rimuovere gli auricolari. Questa funzione, che fino a qualche anno fa a volte faceva cilecca, mi sembra migliorata col tempo.
C’è una sezione completamente nuova chiamata Auto Play, che permette di avviare automaticamente la riproduzione della musica (selezionando una playlist specifica o riprendendo l’ascolto) quando vengono rilevati contesti specific, ad esempio quando si inizia a camminare o correre. I servizi supportati sono Spotify, Endel e anche Apple Music (per la prima volta integrata da un prodotto Sony) e la possibilità di poter abbinare una playlist a una specifica attività è una buona idea.
Sempre dalla sezione Auto Play arriva anche la possibilità di farsi leggere le notifiche in cuffia, che funziona anche su iOS (tutt’altro che scontato).
Cancellazione attiva del rumore e Suono ambientale
Sarà che Sony ci ha abituato troppo bene con la cancellazione del rumore e le aspettative erano troppo alte, ma la cancellazione del rumore non è troppo emozionante.
Intendiamoci: è ok, funziona e riduce discretamente i rumori di fondo, ma le prestazioni non sono all’altezza di un modello da duecento euro del 2024. A orecchio, ricorda molto l’ANC dei precedenti LinkBuds S: non malaccio, ma con un risultato inferiore rispetto a quello che mi aspetterei da un paio di (costosi) auricolari Sony.
Non manca ovviamente la modalità Suono ambientale, che può essere impostata su 20 livelli diversi di intensità, oppure impostata su automatico. Funziona bene, ma con intensità elevate c’è un importante fruscio di fondo. Molto utile la funzione Messa a fuoco sulla voce, che enfatizza le frequenze del parlato e lascia in secondo piano gli altri suoni.
Connettività
Il Bluetooth è in versione 5.3 e i codec supportati sono SBC, AAC, LC3 e LDAC.
LDAC è il codec proprietario di Sony che garantisce audio in alta qualità per gli smartphone compatibili (solo Android, non supportato su iOS).
LC3, invece, è il futuro dei codec audio: è il codec che testimonia il supporto al Low Energy Audio, nuova tecnologia di connessione che a basso consumo, che nei prossimi anni diventerà lo standard per l’audio Bluetooth.
Non manca il supporto al multipoint, nonché la possibilità di collegare istantaneamente le cuffiette con smartphone Android e PC Windows, grazie a Fast pair di Google e Swift pair di Microsoft.
In generale la connessione è piuttosto rapida e stabile, ma mi sono capitati alcuni problemi di connettività, specialmente quando connesse in multipoint. Dopo essere passate da un dispositivo all’altro (da MacBook ad iPhone, ad esempio), è capitato che un auricolare si scollegasse. La soluzione in tal caso è rimettere entrambi nel case e poi indossarli nuovamente.
Controlli
In tema di controlli, c’è una funzione degli auricolari Sony che mi piace da impazzire: si chiama Tocco area estesa e permette di impartire comandi facendo tap non solo sulle cuffiette stesse, ma anche sulle guance, nelle zone vicine le orecchie.
Questo è possibile perché il sistema di input degli auricolari si basa sulle le vibrazioni, e non sul touch: infatti, sulle cuffiette non c’è un’area touch che risponde al tocco.
È una soluzione che funziona, la trovo comoda e abbastanza affidabile nella vita quotidiana. Non manca il wearing detection, ossia il Play/Pausa automatico quando rimuovete o indossate nuovamente gli auricolari.
I controlli sono personalizzabili ma solo in parte: per ognuno dei due auricolari potete selezionare uno dei tre preset disponibili (Controllo suono ambientale/Quick Access, Controllo di Playback o Controllo volume). Ognuno di questi preset modifica tutti gli input disponibili (tap, doppio tap, triplo tap, tap prolungato) ed è impossibile modificare i singoli controlli singolarmente.
Volendo tenere il Controllo del suono ambientale per gestire ANC/Suono ambientale, a malincuore ho rinunciato a gestire il volume dalle cuffie. Di conseguenza, i controlli sono:
Auricolare SX [Controllo suono ambientale]:
Doppio tocco: ANC/Suono Ambientale/Disattivato
Tocco ripetuto (più di 5 volte, rapidamente): Abbassa il volume
Auricolare DX [Controllo di Playback]:
Doppio Tocco: Play/Pausa
Triplo tocco: Brano successivo
Tocco ripetuto (più di 5 volte, rapidamente): Alza il volume
Batteria e autonomia
Sony dichiara che una ricarica completa fornisce circa 5,5 ore di autonomia con ANC attivo: un risultato accettabile, ma non particolarmente buono. Con il case, si arriva a un’autonomia complessiva di circa 21 ore (con cancellazione del rumore attiva).
C’è la ricarica rapida e 5 minuti in carica garantiscono un’ora di riproduzione.
Manca invece la ricarica wireless: personalmente non ne sento troppo la mancanza, ma è innegabile che non averla su auricolari da 200€ faccia storcere il naso.
Microfoni
Molto buoni i microfoni: le cuffiette Sony si confermano una soluzione piuttosto solida per chi cerca un paio di auricolari che vadano bene anche per le chiamate.
Con i Sony LinkBuds Fit non ho avuto praticamente nessun problema durante le conversazioni: anche in bici o in strade particolarmente rumorose, i miei interlocutori sono riusciti a sentirmi dignitosamente.
Per farvi un’idea, ascoltate l’audio della seconda registrazione: sono francamente stupito che il discorso sia così ben udibile, nonostante gli importanti rumori di fondo in strada.
Prezzo
Il prezzo è probabilmente il fattore che convince di meno di questi auricolari. I Sony LinkBuds Fit costano infatti 200€ di listino, anche se per fortuna sono già in sconto a 179€ su Amazon, una cifra leggermente più ragionevole.
I LinkBuds Fit soffrono molto la “concorrenza interna di Sony”: a 239€ ci sono i top di gamma WF-1000XM5, che sono proprio su un altro livello (specialmente in termini di ANC), mentre i sempre ottimi LinkBuds S adesso si trovano sui 140€ (e in passato sono costati anche meno), e offrono prestazioni paragonabili.
I LinkBuds Fit si trovano quindi in mezzo, a scontrarsi con altri auricolari Sony che convincono di più, oltre che con decine di ottimi auricolari economici che ormai costano anche meno di cento euro.
Sono un’eccellente scelta per chi cerca delle cuffiette per la corsa o lo sport in generale, ma se non avete esigenze da sportivi, c’è di meglio.
Foto
Il sample per questa recensione è stato fornito da Sony, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
I LinkBuds Fit sono buoni auricolari, dedicati soprattutto a utenti che cercano delle cuffiette per allenarsi. Le alette li tengono ben fermi alle orecchie, ma riescono anche a garantire anche un alto livello di comfort.
Buona la qualità sonora, con equalizzatore personalizzabile, e interessanti le funzioni smart, con un’app rinnovata nell’interfaccia e nelle funzionalità. Promossi anche i microfoni, superiori alla media.
L’ANC fa il suo e riesce a ridurre discretamente i rumori, ma non brilla. Al prezzo attuale, vicino ai duecento euro, i LinkBuds Fit soffrono molto della “concorrenza interna”: spendendo poco più ci si porta a casa i WF-1000XM5, nettamente superiori, spendendo molto meno si possono acquistare i LinkBuds S, che rimangono paragonabili per qualità sonora e ANC.
Al momento, gli unici che dovrebbero preferire i LinkBuds Fit sono gli sportivi, che troveranno in questo modello un valido alleato per corsa e allenamenti.
Sommario
Confezione 6.5
Costruzione e comodità 8.5
Qualità sonora 8.5
App e funzioni 8
Batteria e autonomia 6.5
Microfoni 8
Prezzo 6
Voto finale
Sony LinkBuds S
Pro
Leggeri e comodi
Ottima qualità audio e codec LDAC
Ottimi microfoni
Play/Pausa automatici e tantissime funzioni smart
Contro
ANC discreto ma non da top di gamma
Prezzo di lancio elevato
Niente ricarica wireless
Occasionali problemi di connessione