La confezione di vendita è abbastanza misera: non essendoci gommini su queste cuffie, nella scatola c’è solo un cavetto USB/USB-C (non di grande qualità) e un po’ di manualistica.

Da un punto di vista di design, questi auricolari mi hanno piacevolmente stupito, soprattutto per il case. Nella versione che abbiamo testato noi, la custodia di ricarica è divisa nettamente in due parti, una opaca e l’altra lucida e riflettente. Mi piace l’effetto estetico e mi piace come si apre frontalmente, permettendo di sfilare comodamente gli auricolari. 

Le plastiche non sono eccezionali e la parte lucida del case trattiene molto le impronte, ma nel complesso per me la scelta di design è promossa.

Gli auricolari sono piuttosto comodi alle orecchie, anche considerando che non hanno gommini e non risultano mai ingombranti o faticosi da portare. Tuttavia, li ho trovati meno stabili rispetto ad altri modelli senza gommino e mi sono trovato a sistemare la posizione alle orecchie più spesso del previsto.

A parte questo, gli auricolari mi sembrano solidi e non manca la resistenza a polvere e liquidi (certificazione IP54).

La qualità audio è buona, con bassi notevoli per il formato delle cuffiette. 

Negli Xiaomi Buds 5 troviamo un driver a doppio magnete da 11 mm, che nel complesso si comporta abbastanza bene. Troviamo una buona separazione degli strumenti e un buon livello di dettagli su tutte le frequenze, con possibilità di personalizzare l’equalizzazione via app.

Non aspettatevi un suono da top di gamma, ma la qualità sonora rispetta sicuramente le aspettative per un modello di fascia media, specialmente considerando l’assenza di gommini (che quindi rende più difficoltosa la resa dei bassi). 

Una delle piacevoli sorprese di questi auricolari è il supporto ai codec aptX (inclusi aptX Lossless – con audio HD lossless a 16 bit/44,1 kHz – e aptX Adaptive), nonché il supporto a LC3, codec di nuova generazione (e punto di partenza per tutte le tecnologie del Low Energy Audio).

La connessione avviene tramite Bluetooth 5.4 ed è sempre stata molto stabile e rapida nell’accoppiamento.

Dall’app Xiaomi Earbuds (disponibile sia per Android che iOS) è possibile personalizzare il profilo sonoro, scegliendo uno dei preset disponibili o modificando manualmente l’equalizzatore a 10 bande. Vale la pena sottolineare che il profilo di default è Harman AudioEFX, ossia un profilo curato da Harman, che fa parte di una suite di tecnologie dell’azienda per migliorare la resa sonora.

Tra le altre funzioni legate al suono disponibili dall’app c’è anche l’Audio dimensionale, ossia la funzione di audio spaziale di Xiaomi, che può anche seguire il movimento della testa attivando l’apposita opzione. Come sempre, i risultati sono a dir poco altalenanti: la resa non mi è piaciuta affatto con la musica (che mi sembra diventi più sporca e confusionaria), ma è interessante per i film. 

Con l’app è poi possibile trovare gli auricolari (facendoli suonare da remoto), aggiornare il firmare, modificare i controlli e modificare l’ANC.

La cancellazione del rumore, che può essere regolata su Bilanciata o Profonda (ma francamente si fa fatica a distinguere) c’è e può anche essere utile in alcuni contesti, ma non aspettatevi miracoli. Come per tutte le cuffiette senza gommino, si tratta più di una riduzione di rumore ambientale, che non sempre è efficace e può perfino risultare fastidiosa. 

Come per tutti gli auricolari semi-aperti come questi, infatti, l’isolamento acustico dai rumori esterni è quasi assente: l’ANC aiuta ma non fa miracoli, e in alcuni casi specifici mi sembra quasi “affaticare” l’ascolto.

Infine, l’app Xiaomi Earbuds ci permette anche di gestire le registrazioni, nonché impostare un comando per avviare registrazioni anche in assenza di smartphone. Una funzione letteralmente unica, che non ho mai visto prima in dieci anni di recensioni di auricolari.

I Xiaomi Buds 5, infatti, possono registrare fino a 3 ore di audio in locale, e poi trasferire l’audio registrato allo smartphone. Francamente fatico a immaginare scenari d’uso per cui possa essere utile una funzione, ma se pensate possa esser utile avviare una registrazione anche senza aver dietro il telefono, si può impostare l’avvio della registrazione sulla pressione prolungata di uno dei due auricolari.

I controlli si basano sullo strizzare l’astina con due dita, in modo analogo a quanto avviene sugli AirPods (e molti altri modelli ormai). Tuttavia, l’area su cui fare clic è piuttosto piccola e ci si mette un attimo a fare l’abitudine e capire dove cliccare. Molto apprezzata la possibilità di regolare il volume con uno swipe, ma anche in questo caso rimane il problema dell’area ristretta su cui trascinare il dito.

Non mancano i sensori di prossimità, che mandano automaticamente in pausa la riproduzione quando rimuovete un auricolare e la fanno ripartire quando li indossate di nuovo.

Molto buoni anche i microfoni, promossi per il prezzo. Comprimono un po’ la voce, che a volte risulta un po’ metallica e innaturale, ma riescono a isolare molto bene dai rumori esterni, mantenendo la voce sempre udibile. Usando questi auricolari sono riuscito a portare avanti conversazioni anche in strade abbastanza trafficate, senza troppi problemi.

L’autonomia è un po’ deludente. Xiaomi dichiara fino a 6,5 ore con una ricarica, ma dai miei test mi è parsa anche meno.

C’è la ricarica rapida (10 minuti in carica per 2 ore di ascolto) ma manca la ricarica wireless.

Gli Xiaomi Buds 5 hanno un costo di listino di 99,99€, ma da ormai diverse settimane possono essere acquistate a 79,99€. Questo prezzo ribassato è decisamente più interessante, seppur non imbattibile: ormai si trovano modelli di auricolari wireless molto validi nella fascia di prezzo tra cinquanta e cento euro. Tuttavia, considerando la scarsa scelta, queste cuffiette potrebbero essere una validissima scelta per chi cerca auricolari senza gommino di una certa qualità.