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Regionali Lombardia, Moratti: “Mi avevano offerto di fare il ministro con Meloni. Vincerò con il metodo Expo”

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“Il centrodestra mi ha proposto diversi incarichi, tutti molto importanti. C’è stata un’ipotesi come ministro del governo Meloni, ma non si è concretizzata. E anche incarichi in aziende partecipate importantissime”: Letizia Moratti è già in piena campagna elettorale, candidata del Terzo polo in Lombardia, è ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7. E qui racconta come è arrivata a candidarsi contro il governatore Attilio Fontana, di cui è stata vicepresidente fino a poche settimane fa, e di come adesso dovrà vedersela anche con Pierfrancesco Majorino, candidato di quel Pd che l’ex assessora sta corteggiando apertamente. “Dal centrodestra mi hanno offerto diverse cariche, ma non mi interessano: io preferisco gli incarichi. Ho scelto con coraggio di essere al servizio della mia regione, come feci quando da tecnica mi hanno chiamato per gestire il piano vaccini. Per questo ho scelto di lasciare una poltrona, di non accettare altri incarichi e mettermi a disposizione di miei cittadini”, ha spiegato Moratti.

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Che in questi giorni sta cercando apertamente di smarcarsi dall’etichetta di assessora del centrodestra: “Ho preso le distanze dai primi provvedimenti del governo Meloni. E ho preso le distanze da quella politica che, anche in Regione Lombardia, sta ammiccando ai No Vax, in una regione che è stata profondamente colpita dal Covid. Mortificando il personale medico. La Sanità lombarda era messa molto male già prima del Covid, io ho contribuito a risanarla. Cito un esempio, le liste per gli interventi ai malati oncologici”, ha detto, ricordando i motivi che ha messo alla base delle sue dimissioni.

Alla domanda “Perché mi devono votare alle elezioni per la presidenza della Lombardia?”, Letizia Moratti ha risposto “seguirò lo stesso metodo che mi ha portato a vincere Expo, valorizzando il territorio attraverso la sfida del digitale, delle infrastrutture, del rilancio delle medie e piccole imprese: so che parto in svantaggio, ma non corro per arrivare seconda. Vincerò”, ha detto. “Non penso che gli elettori in questo momento guardino le etichette, noi lombardi siamo molto concreti – ha sottolineato l’esponente politico -. Io penso di avere visione, esperienza e competenza. Desidero misurarmi sui contenuti e non ho paura di misurarmi con nessuno. Con la frantumazione e il 37% astensione, mi pare chiaro che ci siano mondi che non si riconoscono più nelle attuali proposte politiche. Parto svantaggiata, lo so, ma se ci si misura sui temi io penso di poter vincere”.

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a cura della redazione Milano

18 Novembre 2022

Dice, Moratti, che oggi ha chiamato “sia Majorino che Fontana e ho chiesto loro di fare una campagna leale, perché l’interesse dei nostri cittadini è che ci si misuri sui contenuti e non sugli schieramenti. Entrambi hanno condiviso. Sicuramente in questo momento c’è un grande fermento in politica, con una destra-destra e una sinistra-sinistra. Mi aspetto delle sorprese: lo scenario politico deve far riflettere sulla necessità di riempire il vuoto politico che si sta creando nel centro. Io mi definisco liberale e popolare. Se mi devo riconoscere in un’etichetta, mi riferisco alla Dottrina sociale della Chiesa. Ma queste sono gabbie e gli elettori vogliono poter fare riferimento a persone competenti e di esperienza”.

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La frase di Moratti sui vaccini in base al Pil? “Una gran cazzata, però ha fatto un’ottima campagna vaccinale”. Lo ha detto Carlo Calenda ospite sul Nove di ‘Accordi&Disaccordi’. “Ricordate Gallera”?, ha aggiunto riferendosi all’assessore alla Sanità della Regione Lombardia prima di Moratti. “Lì c’era Gallera che andava malissimo. Certo, noi siamo un partito di centro, non siamo un partito di sinistra. E all’interno di questo partito di centro riformista ci sono persone che provengono dal centrosinistra, persone che vengono da esperienze popolari, liberali, certamente non estremisti di destra o sinistra”, ha concluso il leader di Azione.

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