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Rinviato incontro tra Conte e Draghi: si vedranno il 6 luglio. I nodi da sciogliere: reddito di cittadinanza, pace in Ucraina e la questione Grillo-De Masi

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Il Movimento 5 Stelle resterà al governo o uscirà dalla maggioranza garantendo comunque un appoggio esterno? La domanda rimabalza da giorni tra i partiti eoggi alle ore 16.30 sarà il giorno della verità. A quell’ora Giuseppe Conte andrà a Palazzo Chigi per incontrare Mario Draghi dopo i dissidi di questi giorni nati dalle rivelazioni del sociologo Domenico De Masi, secondo cui Beppe Grillo gli avrebbe rivelato le pressioni del premier per chiedere al fondatore del Movimento la rimozione di Conte dalla presidenza del partito. I due dovranno chiarirsi, come già hanno iniziato a fare in vari colloqui telefonici nei giorni scorsi. Ma, soprattutto, Conte batterà i pugni e si presenterà da Draghi con un dossier di richieste (dai negoziati per la pace in Ucraina al salario minimo, passando per lo stop al termovalorizzatore di Roma) che il premier, stando all’intenzioni dei 5S, dovrà impegnarsi a recepire se vuole continuare ad avere l’appoggio dei pentastellati.

Ma esaminiamo nel dettaglio le richieste del presidente del Movimento 5 Stelle.

La pace in Ucraina

Dopo aver più volte chiesto (senza successo) lo stop all’invio di armi all’Ucraina, ora Conte intende ribadire al premier che la soluzione per arrivare alla pace tra Mosca e Kiev è avviare dei negoziati di pace. Secondo il leader penstastellato, dunque, il governo dovrebbe farsi promotore di iniziative diplomatiche che portino alla fine del conflitto. Non dunque, appoggiare solo il popolo ucraino e sostenerlo con le forniture militari, ma interloquire anche con la Russia per arrivare al termine delle ostilità. Ma da Palazzo Chigi è già trapelato che sull’invio di armi a Kiev il governo non intende cambiare la linea, così come non cederà alle richieste di un cambio del posizionamento internazionale dell’Italia rispetto alla crisi.

Il reddito di cittadinanza e il salario minimo

Conte guarda all’estero, ma anche alla situazione del Paese. Ecco allora che il dossier che presenterà a Draghi oggi contiene anche un ampio riferimento a quella che l’ex premier considera come la necessità, da parte dell’esecutivo, di combattere la povertà. Andando più nel dettaglio, Conte chiederà (e Draghi su questo è disposto a tendere una mano) di non cedere alle pressioni di chi (Salvini, Meloni, Renzi, solo per citarne alcuni) vuole l’abolizione del reddito di cittadinanza con lo stralcio del decreto. Un punto su cui però il presidente dei 5S si trova in disaccordo con Beppe Grillo, che ieri sul suo blog ha pubblicato un post sarcastico in cui sostiene che “il reddito di cittadinanza non serve” perchè “la fame è il vero motore”. Inoltre, per Conte è necessario introdurre il salario minimo, battaglia in questo caso appoggiata dal Pd.

Termovalorizzatore Roma

È l’ultimo punto su cui il leader grillino non vuole cedere. La costruzione di un termovalizzatore a Roma è uno dei progetti voluti dal sindaco dem Roberto Gualtieri per porre fine all’emergenza rifiuti della Capitale. Un impianto contro cui si è schierata in prima linea l’ex sindaca 5S Virginia Raggi, ma che il governo ha inserito tra i finanziamenti previsiti nel dl Aiuti in esame in Parlamento. Conte cercherà di convincere a Draghi di stralciare lo stanziamento dei fondi.

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