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Il Mediterraneo della biodiversità, quello dell’incontro e dell’incrocio fra popoli e culture, dello scambio turistico e commerciale. È il Mare nostrum, vera risorsa dei Paesi che ci si affacciano, il protagonista del MedFest di Cagliari. Quattro giorni di incontri, panel, eventi, ma anche concerti e iniziative culturali, in programma dal 26 al 29 di settembre, che vogliono leggere e insegnare a leggere il Mediterraneo come patrimonio prezioso da tutelare, a partire dalla biodiversità.
Una gestione sostenibile delle risorse
Promosso dalla Regione autonoma della Sardegna – Assessorato del turismo, artigianato e commercio e dal Comune di Cagliari – spiegano gli organizzatori – rappresenta un’importante occasione per favorire il dialogo tra i Paesi mediterranei e promuovere una gestione sostenibile delle risorse, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“È il primo evento internazionale che mette in luce l’unicità dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo – spiega il presidente Giuseppe Ligorio – L’obiettivo è duplice: da un lato, creare sinergie tra le nazioni coinvolte e affrontare insieme le sfide comuni; dall’altro, valorizzare il patrimonio naturale, artistico e culturale del Mediterraneo”. Che è anche luogo di transiti, di incontri, di fughe per smettere di sopravvivere e iniziare a vivere.
Il panel di Repubblica
Su questo si concentrerà il panel organizzato da Repubblica, “Cultura, accoglienza, integrazione. Le vite schiacciate e la lezione del Mediterraneo” previsto per sabato mattina alle 9.45 che vedrà la vicedirettrice Conchita Sannino a colloquio con la presidente di Regione Sardegna, Alessandra Todde, Padre Camillo Ripamonti del Centro Astalli dei Gesuiti e Claudio Cottatellucci della Comunità Sant’Egidio. Insieme discuteranno di come il Mediterraneo possa essere porto, come nella storia fisiologicamente è stato, e non tagliola in cui rimangono impigliate le vite di migliaia di persone.
A dispetto della nuova stagione di muri, scambi e degli intrecci fra popoli e culture dei Paesi che sul Mare Nostrum si affacciano sono parte del dna dell’Europa, origine di un patrimonio socio-culturale, linguistico, che talvolta sembra dimenticato, ma è risorsa da riscoprire e valorizzare.
La tutela della biodiversità
Allo stesso modo, è da tutelare la straordinaria biodiversità del Mediterraneo, che da solo ospita dal 4 al 25 per cento delle specie marine globali. È uno dei principali obiettivi del Medfest, che vuole mettere in fila le sfide da affrontare e le azioni da mettere in campo al più presto per la sua protezione della regione.
“Si parlerà di biodiversità, innovazione, tecnologia, e si affronteranno temi chiave come la scarsità d’acqua e la qualità ambientale- dice Daniela Ropolo, Direttore Esg – Environment Social Governance – il festival vuole essere un esempio di come la sostenibilità possa promuovere il progresso economico e sociale, collegando ambiente, cultura e inclusione in un dialogo costruttivo tra i Paesi mediterranei”.