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Roma, il decalogo antistupro per Halloween: “Coprifuoco alle 2 e non perdete di vista il bicchiere”

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“Non andare a un party da solo”, “torna a casa sempre con un amico”, “prendi il taxi se torni tardi di sera”, “non stare in giro oltre le 2”, “percorri strade illuminate”, “non perdere mai di vista il tuo cocktail”. Le “Halloween safety tips” (“dritte per un Halloween sicuro”, in italiano) diffuse a mezzo social dalla John Cabot University, l’ateneo romano che attrae studenti da 75 Paesi, restituiscono l’immagine di una Capitale tutt’altro che sicura. Anzi: pericolosa. Così pericolosa da non poter nemmeno prendere i mezzi pubblici per rientrare nei campus, tutti centralissimi.

E allora ecco un decalogo per scongiurare rapine, aggressioni e stupri. Si tratta, spiega il presidente dell’università, Francesco Pavoncello, raggiunto al telefono da Repubblica, “di un messaggio che dà suggerimenti agli studenti per stare sicuri”. Sono dritte, aggiunge, “da seguire per evitare guai, indicazioni che diamo ai ragazzi e alle ragazze per trascorrere una serata di Halloween tranquilla”.

Eccessivo? Chi si occupa ogni giorno di violenza pensa di no. “Sono diversi gli episodi che si sono verificati nel corso degli anni. Ritengo molto probabile che tanti siano anche i casi non denunciati. Durante gli anni in cui ho guidato il pool ricordo una 40ina di inchieste”. A spiegarlo è Maria Monteleone, magistrato che ha coordinato dal 2010 al 2020 i pm che si occupano del contrasto alle violenze sessuali. “Le modalità – aggiunge Monteleone – erano due: l’approfittamento della vittima in stato di ubriachezza oppure la somministrazione di sostanze come il Ghb, la cosiddetta droga dello stupro”.

E l’università, che di questi casi ne è a conoscenza, avverte studentesse (e studenti, senza distinzione alcuna): “Non accettare bevande da chi non conosci e non lasciare incustodito il tuo drink. Se ti sei allontanato anche per qualche secondo, ordinane uno nuovo”.

L’indicazione è anche quella di “non andare a un party di Halloween senza un amico: mettetevi d’accordo per andare e tornare insieme e tenetevi d’occhio per tutta la serata”. E “se torni tardi, a piedi, quando è buio, cerca di camminare almeno con una persona che conosci e rimani in una strada illuminata”. La mente va inevitabilmente a Beau Salomon, lo studente 19enne della Cabot che nel 2016, finito nel Tevere in seguito a una lite con dei clochard, era morto annegato. Era solo.

Meglio ancora non fare tardi, si legge ancora nelle “tips”. “Non rimanere in giro oltre le 2 del mattino: Roma è una grande città europea” e i pericoli sono dietro l’angolo. Per questo è bene evitare di “interagire con gli estranei”, tenendosi pronti a “chiamare i servizi d’emergenza immediatamente in caso di bisogno urgente”.

E ancora: mezzi pubblici? No. Nonostante le linee notturne e le 15 diurne che hanno l’ultima partenza dal capolinea proprio alle 2, la scelta migliore è il taxi: “Pianifica di rientrare a casa in sicurezza, specialmente nel cuore della notte. Non camminare da solo”, si legge ancora tra i suggerimenti in bianco, su sfondo blu e con zucche in trasparenza. C’è anche un’applicazione per smartphone suggerita: FreeNow. Le ultime “tips” contengono dritte sulle decorazioni – “illumina le tue lanterne di Halloween con bastoncini luminosi, anziché con candele vere” – e un elenco di app e numeri da contattare in caso di necessità, da quello della John Cabot al 112.

L’associazione “Abitanti centro storico” di Roma non si dice stupita delle indicazioni che vengono date agli studenti. “Anzi – dice la presidente, Viviana Di Capua – l’attenzione alla sicurezza personale non è mai troppa, visto come vanno le serate nella Capitale”.

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