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ROMA – Sorridenti e con una cima di cannabis light in mano, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si sono presentati sotto Palazzo Montecitorio per rilanciare uno dei 110 punti del programma dell’Alleanza Verdi – Sinistra: la legalizzazione della coltivazione di marijuana. “Una patrimoniale sulle mafie”, la definiscono.
Secondo i leader rosso-verdi la depenalizzazione porterebbe “dai 4 ai 10 miliardi nelle casse dello Stato”, sottraendoli alla criminalità organizzata. Non solo: per Fratoianni “legalizzare la cannabis significa anche alimentare una filiera produttiva”. Il perché lo spiegaLuca Bocconi, portavoce nazionale dei Giovani europeisti verdi: “L’Italia era uno dei primi produttori al mondo di canapa”, dice. “Ora è necessario che questa filiale riparta”. Come? “Riattivando gli investimenti – spiega – non solo per la ricerca e lo sviluppo, ma anche per incentivare i giovani ad investire in questo settore tramite start-up”.
“La cannabis in piazza non si vedeva dai tempi di Pannella”, scherza un cronista. Durante la conferenza stampa, organizzata a pochi passi dalla Camera, non sono mancati attacchi rivolti contro gli avversari. “Con Bonino era antiproibizionista e adesso con Gelmini è diventato proibizionista”, ha detto Bonelli riferendosi alla retromarcia sulla depenalizzazione del leader di Azione Carlo Calenda. L’ex ministro, inizialmente favorevole, nei giorni scorsi ha proposto una multa di 100 euro per i consumatori di marijuana.
“Noi saremo coerenti”, promette Bonelli. Per Verdi e Sinistra legalizzare la cannabis significa anche compiere una scelta ecologista. “Un ettaro di cannabis è in grado di sottrarre all’atmosfera dalle 8 alle 15 tonnellate all’anno di Co2”, dice Fratoianni. Di più: “Il proibizionismo – spiega il leader di Sinistra italiana – scarica sul nostro sistema carcerario un’enorme massa di piccoli spacciatori, a differenza dei grandi narcotrafficanti che nelle nostre carceri non ci sono”. La depenalizzazione fa parte del quinto capitolo del programma elettorale dell’Alleanza Verdi e Sinistra. Lo stesso che contiene anche la proposta di una legge sul fine vita. “Vogliamo metterci in sintonia con i milioni di persone che hanno firmato i referendum di Marco Cappato, sia sulla cannabis che sull’eutanasia”, concludono i rossoverdi.