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Sala contro Renzi, lite sul nuovo centro: “Il leader Iv è infederabile”, “Sia meno permaloso”

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Si accende lo scontro tra Matteo Renzi e Beppe Sala. Il primo ha criticato il secondo sull’ipotesi del ruolo di federatore di un’area moderata organica al centrosinistra suggerendogli di occuparsi piuttosto della sicurezza di Milano. “Leggo spesso dichiarazioni di dirigenti del Pd che spiegano a chi sta fuori dal Pd che cosa dovremmo fare noi. Suggerirei sommessamente a questi statisti in erba di preoccuparsi del proprio partito, non degli altri. Se poi Beppe Sala vuol dare una mano al centro riformista – superando le precedenti sbandate per i Verdi o per Di Maio – è il benvenuto. Credo che il modo più concreto che ha per aiutare sia tenere Milano più sicura di come è oggi. La sicurezza è un valore centrale nel progetto del centro riformista, come pure il no a nuove tasse e l’attenzione al mondo cattolico. Non credo che Schlein, Bonelli, Fratoianni siano riconosciuti da questo popolo”, ha detto Matteo Renzi, intervistato da Avvenire nei giorni scorsi.

Il punto

Se il centro scivola a destra

di

01 Novembre 2024

Parole a cui ora risponde Sala: “Quella di federatore è chiaro che è una bella definizione che piace molto ai media. Io non mi sono mai proposto come federatore. Ma se vogliamo parlare un pò più seriamente, io credo che Renzi sia infederabile. Nel senso che è molto difficile immaginare che si faccia federare – commenta il primo cittadino a margine della commemorazione al Sacrario dei Caduti – E comunque federare Renzi sarebbe una cosa che va al di là delle della mia umana capacità. Rispetto alle sue critiche non voglio rispondere per due motivi. Io sono uno dei milioni di italiani che ha creduto in Renzi e me ne devo ricordare, il secondo motivo è che se comincio a dibattere e a rispondere poi finiamo in una polemicuccia giornaliera, che forse vuol dire fare il suo gioco ma non il mio”, aggiunge Sala.

Ma a quanto pare la polemica sembra essere già esplosa. E in mezzo finisce anche Carlo Calenda e i contatti tra i due per un nuovo progetto al centro senza Matteo Renzi. “No. Ci stiamo sentendo perché comunque alla fine io ascolto un pò tu tutti. Lui adesso ha un congresso che è un momento importante. Io conosco le sue idee, lui conosce le mie idee. Certamente c’è stima penso reciproca quindi continuiamo a parlarci e in questo momento però c’è molto da lavorare. Non è un problema di formula partitica ma di idee e probabilmente anche di persone nuove perché altrimenti non ce la si fa”.

Rispondendo poi alle domande dei cronisti che gli hanno chiesto se il progetto del centro avesse come orizzonte le prossime elezioni politiche, il primo cittadino meneghino risponde: “Credo che si debba pensare comunque alle future politiche. Anche qui, tanti esponenti del mondo politico ogni tanto ipotizzano le elezioni anticipate. Se devo dire la mia penso che molto difficilmente si andrà alle elezioni anticipate”. Oggi, incalza Sala, “c’è un turnover nei parlamentari estremo, è chiaro che la maggior parte dei parametri fanno un mandato, massimo due mandati, e non capisco che interesse abbiano ad abbreviare la loro situazione e il privilegio che hanno ottenuto attraverso i voti che hanno raccolto, vorranno tutti andare alla fine”. Quindi, conclude Beppe sala, “io non credo che ci saranno le elezioni anticipate e quindi credo che il centrosinistra debba prepararsi per il 2027”.

Matteo Renzi non è rimasto in silenzio. E con una nota risponde al sindaco milanese ribadendo quanto già spiegato nella sua intervista: “Leggo di un leggero risentimento di Beppe Sala per la mia intervista ad Avvenire. Lo conosc da un decennio e credo di avergli offerto in questi anni sempre la più ampia collaborazione, dall’Expo al Patto per Milano, dalla legge sui capitali ai fondi per le infrastrutture. Ho detto e ribadisco che se Beppe Sala vuole dare una mano a costruire il centro – dopo qualche sbandamento tra verdi europei e di Maio – è il benvenuto. Ne sono davvero felice. Ho aggiunto che il modo migliore per aiutare i riformisti a scegliere il centrosinistra abbandonando il centrodestra secondo me è lavorare bene a livello amministrativo e garantire la sicurezza a Milano – prosegue il leader di Iv – Non capisco la reazione polemica del mio amico Beppe, cui ricordo che ha fatto bene a credere in me. Almeno quanto ho creduto in lui confermandolo alla guida dell’Expo nel 2014 e scegliendolo come candidato nel 2016. Se il disegno di Beppe è fare il federatore gli auguro buon lavoro e gli suggerisco di essere molto paziente e poco permaloso. Noi saremo al suo fianco per avere più sicurezza a Milano, argomento che è molto sentito e che è fondamentale per la crescita di tutto il Paese. Nel momento in cui l’America segue col fiato sospeso la Casa Bianca, il Medio Oriente rischia l’escalation iraniana, l’Europa soffre a Valencia evito qualsiasi polemica e auguro buon lavoro al sindaco dì Milano”, conclude Renzi.

 

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