[ Leggi dalla fonte originale]
Il ddl Salva Milano “non è un salvacondotto o un liberi tutti”: a dirlo questa mattina intervenendo in audizione alla commissione Ambiente del Senato è stato il sindaco di Milano Beppe Sala, a Roma per la seduta in cui si discute la norma che dovrebbe aiutare la città a uscire dall’impasse dopo le inchieste della procura su presunti abusi edilizi, il ddl ‘Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia’, il cosiddetto Salva-Milano.
A chi teme che questa legge possa essere una specie di sanatoria il sindaco replica che, “ho letto a volte ambiguità nell’interpretazione, ma dico che tutti i Comuni italiani restano vincolati ai limiti” delle leggi statali e regionali “e alle decisioni dei Consigli comunali, quando hanno fatto programmazione urbanistica”.
Ha ancora aggiunto il sindaco: “Questo disegno di legge di cui si discute dovrebbe avere il pregio di salvaguardare le esigenze di semplificazione e di promozione degli interventi di recupero, però serve anche a stabilire dei confini precisi alla discrezionalità degli uffici tecnici e dei Consigli comunali. Non c’è nessun salvacondotto, non c’è un liberi tutti: vorrei che questo punto fosse molto chiaro. Per ben due volte, ai commi 2 e 4, si impone il rispetto dei parametri di adeguatezza delle dotazioni territoriali e dei parametri urbanistici”.