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Prima il post su Facebook con i dati degli sbarchi nel mese di luglio paragonati a quelli registrati quando era lui il ministro dell’Interno e gli attacchi a Lamorgese. Poi una risposta che poco lascia di sottinteso ai microfoni di radio Anch’io, su Radiouno : “Al Viminale? Io mi vedo dove gli italiani mi vedono”. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, non perde occasione per rilanciare il suo progetto di occupare, nell’ipotetico prossimo esecutivo di centrodestra, la poltrona del Viminale, nonostante, più di una volta, gli alleati lo abbiano frenato, invitandolo ad affrontare il tema lontano da microfoni e telecamere.
Così, mentre ribadisce la richiesta a FdI di indicare prima del voto alcuni dei ministeri più importanti, Salvini torna a parlare di sicurezza, protezione dei confii e lavoro, puntando sull’esperienza di governo gà fatta e sui temi da sempre al centro dell’agenda della Lega: “Io il ministro per un annetto l’ho fatto. Se ci ridarete fiducia torneremo a proteggere i confini del nostro Paese e portare sicurezza nelle nostre città, perché non è possibile vedere migliaia di sbarchi incontrollati”, ha detto nel corso di un incontro elettorale a Chioggia (Venezia). “Solo nel mese di luglio di quest’anno – ha aggiunto – sono sbarcati più clandestini che tutto il 2019 quando c’era la Lega al governo con 6 milioni di italiani poveri che devono scegliere tra il pranzo e la cena”. “Non possiamo permetterci di mantenere migliaia di clandestini che sbarcano dalla mattina alla sera. Bisogna proteggere gli italiani e il lavoro degli italiani”, ha concluso.