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E’ uscito dal carcere di Marassi. Ma Adrian Diac d’ora in avanti non potrà uscire di casa dalle 20 alle 7, e ogni giorno dovrà presentarsi alle forze dell’ordine. Dopo che l’autopsia sul corpo della moglie Cristina ha evidenziato che la donna è morta nel suo appartamento di via Orgiero a Sampierdarena per un’emorragia interna causata con ogni probabilità da cirrosi epatica, il gip Milena Catalano pur convalidando il fermo ha deciso di attenuare la misura nei confronti del saldatore.
L’indagine
Giallo di Sampierdarena, probabili cause naturali dietro la morte di Cristina
di
Marco Lignana
Restano comunque da chiarire alcuni aspetti, come l’origine delle ecchimosi rilevate dai medici legali. Anche per questo il giudice ha posto dei “paletti” alla libertà di Adrian Diac, difeso dall’avvocato Antonella Carpi. E forse un certo peso nella scelta dell’obbligo di firma lo ha avuto anche il fatto che, già rinviato a giudizio per maltrattamenti sulla donna risalenti al 2019, l’uomo non sia ancora finito a processo per problemi di notifica e di reperibilità.
Lo stesso pubblico ministero Gabriella Marino, insieme agli agenti della Squadra Mobile, aveva manifestato dubbi su un omicidio, fin dal ritrovamento del cadavere sabato scorso.