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Samsung, durante un recente tech forum seguito al lancio dei nuovi Galaxy S25, ha ribadito il proprio impegno verso un futuro più sostenibile. Il cuore dell’iniziativa è stato il programma Galaxy for the Planet, lanciato nel 2021, che punta a integrare pratiche sostenibili lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti, dall’ideazione alla dismissione. Gli interventi durante l’evento hanno messo in evidenza come la tecnologia mobile possa anche diventare uno strumento per affrontare le sfide globali, in questo caso con un focus particolare sulla protezione degli ecosistemi marini e sulla riduzione dei rifiuti tecnologici.
Riciclo e materiali sostenibili: Galaxy S25 al centro dell’innovazione
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda il nuovo Galaxy S25, un dispositivo progettato per incorporare almeno il 50% di cobalto riciclato nelle batterie, proveniente da vecchi smartphone Galaxy. Questo risultato è stato reso possibile grazie a una supply chain circolare che recupera metalli preziosi da dispositivi obsoleti, processandoli in polvere per l’estrazione di materiali utili.
Samsung ha inoltre esteso l’uso di reti da pesca dismesse, conosciute come “ghost nets”, per produrre componenti in plastica di alta qualità. Dal 2022, oltre 150 tonnellate di queste reti sono state trasformate in materiali per dispositivi Galaxy, un quantitativo equivalente a circa 15 milioni di bottiglie di plastica.
Uno smartphone per mappare l’oceano
Un altro esempio di tecnologia al servizio della sostenibilità è il progetto di ripristino delle barriere coralline, realizzato in collaborazione con Seatrees e l’Istituto di Oceanografia Scripps. Grazie all’utilizzo di smartphone Galaxy, dotati di una modalità fotocamera personalizzata denominata Ocean Mode, è possibile catturare immagini subacquee ad alta precisione, fondamentali per monitorare la salute dei coralli e sviluppare modelli 3D delle barriere. Questa modalità migliora la bilanciatura del bianco e riduce il motion blur, garantendo dati affidabili e dettagliati per interventi di ripristino. Le immagini vengono poi trasferite sul computer e tramite appositi software utilizzate per creare una mappa 3D del fondale.
Una sorta di Google Earth sottomarino.
Il progetto coinvolge comunità locali in regioni come Fiji, Indonesia e Florida, dove sono già stati piantati oltre 11.000 frammenti di corallo. La tecnologia di Samsung consente alle comunità di lavorare in sinergia con gli scienziati, unendo competenze locali e analisi avanzate per massimizzare l’impatto degli interventi. In sostanza sono le persone già esperte sul luogo a fare il lavoro sfruttando questi smartphone Samsung.
Nota: per quello che abbiamo potuto vedere la Ocean Mode non è disponibile sugli smartphone di vendita, ma solo quelli appositamente modificati per il progetto.
Obiettivi globali e collaborazioni strategiche
Samsung ha ribadito il proprio impegno verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, in particolare l’SDG 14, che riguarda la vita sott’acqua. L’azienda ha raccolto oltre 20 milioni di dollari grazie all’app Samsung Global Goals preinstallata sugli smartphone Galaxy, che promuove donazioni e sensibilizzazione direttamente dai dispositivi Galaxy. Inoltre, il programma Generation17 supporta giovani leader a livello globale, fornendo loro piattaforme tecnologiche e risorse per realizzare iniziative di impatto.
“La tecnologia mobile offre un’opportunità unica per affrontare le sfide ambientali, democratizzando l’accesso a strumenti avanzati e connettendo comunità locali e scienziati“, ha affermato Michael Stewart, co-fondatore di Seatrees. Questa visione trova conferma nelle parole di Daniel Araujo, Vicepresidente del MX Sustainability Office di Samsung: “Abbiamo fatto progressi significativi nel promuovere pratiche sostenibili lungo il ciclo di vita dei prodotti, ma c’è ancora molto da fare“.
Samsung dimostra come l’innovazione tecnologica possa diventare il motore di una sostenibilità concreta, non solo attraverso il design e i materiali, ma anche tramite partnership strategiche e iniziative globali. Con progetti come quest il’azienda vuole anche diventare promotore di un futuro più sostenibile per il pianeta e le sue comunità. E quando si scegliere il nostro prossimo smartphone sempre più persone stanno anche iniziando a valutare questo aspetto.
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