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La voce irregolare che avvolge ed emoziona i fedeli raccolti nella Reale cappella del tesoro di San Gennaro nel giorno del prodigio. La litania battente che in un crescendo di preghiere antiche implora “faccia gialla” per la grazia. Quella ‘parentela’ con il patrono che consente alle donne anziane sedute in prima fila di chiamare “figlio” il Santo se ritarda. Le cosiddette “parenti”, simbolo del legame indissolubile tra il popolo partenopeo e il patrono celebrato in tutto il mondo da milioni di persone, sono parte del miracolo che Napoli oggi attende.
Nel Duomo arriveranno oltre duemila persone solo per la messa. Numeri che con le ore cresceranno notevolmente. “Le parenti anche oggi esorteranno il Santo al miracolo ma stanno sparendo, forse è un segno dei tempi ” racconta monsignor Vincenzo De Gregorio, abate prelato della Cappella del tesoro, che alle 9.15 aprirà la cassaforte con l’arcivescovo Domenico Battaglia, il sindaco Gaetano Manfredi e i rappresentanti della deputazione di San Gennaro. La teca con le ampolle sarà esposta sull’altare per la solenne celebrazione eucaristica.
Questo sarà il secondo prodigio di settembre celebrato dall’arcivescovo Battaglia. Il culto del Santo è forte e vivo nella gente. E se a Milano un gruppo di donne ha creato una piccola succursale di ” parenti” organizzando una sessione di preghiera in diretta Facebook, a Napoli al momento non si sono ufficialmente unite altre donne al nucleo. Le parenti della città ” hanno tra i 70 e i 90 anni circa – prosegue De Gregorio – la più giovane è una 40enne di Torre del Greco che sta cercando di mantenere viva la tradizione. Le fedeli si sono sempre aggregate in maniera indipendente e spontanea, un intervento dall’esterno stravolgerebbe l’identità del gruppo che deve restare autonomo”.
Oggi però si celebra il Santo: la cattedrale sarà aperta per l’intera giornata. Se avverrà subito la liquefazione, l’arcivescovo annuncerà il prodigio. E al termine della messa mostrerà sul sagrato le ampolle alla città mentre un gruppo di ragazzi intonerà un canto. Altre due celebrazioni sono previste alle 12.30 e alle 18.30. Tra i fedeli ci saranno numerosi immigrati “che ormai formano una buona parte del popolo di San Gennaro – spiega l’abate – la domenica mattina c’è una processione di indiani e africani che portano mazzi di fiori al patrono e alla Madonna, un’immagine bella e commovente. E ancora oggi i napoletani regalano beni. Qualche tempo fauna giovanissima signora mi consegnò una fede nuziale e un anellino di fidanzamento, disse “E’ il mio grazie a San Gennaro” ” . Piccoli flash che raccontano il rapporto “familiare” e unico con il patrono.
“A San Gennaro in città sono dedicate oltre 100 edicole e statue, dal porto al ponte della Maddalena – spiega Paolo Iorio, studioso e direttore del museo del tesoro – Il nostro patrono ha oltre 25 milioni di devoti nel mondo. Lo scioglimento del sangue è la speranza di rinascita tipica del nostro popolo ” . Tanti i personaggi famosi legati a San Gennaro, anche la defunta regina Elisabetta venne a vedere l’inestimabile tesoro.
La celebrazione sarà trasmessa in streaming in tutto il mondo da Canale 21 e da Maria Tv, online anche sul portale dell’Arcidiocesi. La festa profana è già partita a Little Italy, negli Usa: uno degli organizzatori, John Fratta, quest’anno ha vietato la vendita di gadget legati al film “Il padrino”, che ancora spuntavanotra botteghe e bancarelle.