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E’ stato revocato il provvedimento con il quale ieri il Tar del Lazio aveva sospeso il nuovo decreto tariffe. Il decreto tariffe è il documento con cui il Ministero della Salute indica la cifra da rimborsare a medici e operatori sanitari che effettuano visite specialistiche ambulatoriali, test diagnostici, o impiantano protesi. Centinaia di strutture sanitarie e laboratori di analisi privati accreditati ne avevano chiesto lo stop perché i rimborsi erano giudicati insufficienti. Il Tar ieri aveva accolto il ricorso, sospendendo il decreto tariffe e lasciando l’intero sistema sanitario italiano nell’incertezza su quali cifre applicare per i rimborsi. In molti casi prenotare visite ed esami era stato impossibile.
Sanità, il Tar del Lazio sospende le nuove tariffe fino al 28 gennaio
di Elena Dusi
“Preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto che determinerebbero il blocco del sistema di prenotazione ed erogazione” dei servizi “con un impatto sulla salute dei pazienti”, il Tar ha deciso di revocare il decreto di ieri, che era stato emanato con una procedura d’urgenza. Il tribunale amministrativo esaminerà comunque la questione nella prossima seduta plenaria, prevista il 28 gennaio.
A chiedere al Tar di fare un passo indietro è stato il Ministero della Salute (che a novembre aveva emanato il decreto flussi), tramite l’avvocatura dello stato. Il tribunale ha “preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto in esame, che determinerebbero il blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all’utenza e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti”.
In mezzo a questo guado burocratico rimangono i cittadini e i loro bisogni di salute. In molte regioni si stanno registrando diversi problemi, segnalati anche dai medici di famiglia, nella prenotazione di esami e visite. Con il nuovo decreto venivano aggiornate 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore, ovvero il 35% del totale.