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Sardegna, milioni di cavallette invadono l’isola

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Sciami di milioni di cavallette stanno divorando i raccolti delle campagne della provincia di Nuoro: da Noragugume a Bolotana, e poi Illorai, Olzai, Teti, Sarule, Sedilo, fino alla confinante Barbagia di Nuoro, a Ottana, nella cui piana si trova probabilmente l’epicentro dell’invasione. Proprio come lo scorso anno.

E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sulla proliferazione di locuste che sta interessando 25mila ettari di terreni in Sardegna dove il loro passaggio distrugge il raccolto di un intero campo, mandando in fumo mesi di lavoro e di investimenti, come fosse un incendio.

Nuova invasione di cavallette in Sardegna: milioni di locuste nelle campagne

La Coldiretti sottolinea che le cavallette, essendo polifaghe, colpiscono non solo le coltivazioni in campo ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende ma anche allevamenti che in pochi giorni vedono sparire il foraggio necessario per gli alimenti costringendoli ad ulteriori spese per l’acquisto del mangime.

L’unica arma efficace per contrastare l’invasione delle cavallette e del tutto biologica sono i predatori naturali, come gli uccelli, che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, partono all’assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino.

La Coldiretti ricorda che aveva infatti proposto come soluzione una lavorazione dei terreni superficiale, operazione che sarebbe già sufficiente a distruggere una grande parte delle uova. Le cavallette depongono le uova a giugno, preferibilmente nei terreni incolti e per rimuoverle, suggerisce uno studio dell’università di Sassari, non occorre un’aratura profonda ma basta smuovere la terra superficialmente. E’ invece considerato obsoleto ed inefficace l’impiego di prodotti chimici.

Coldiretti riferisce inoltre che si sta anche studiando l’impiego di specifici insetti anti-cavallette che si nutrono delle uova e di particolari funghi che attaccano le larve mentre si lavora ad una app per segnalare tempestivamente la presenza delle locuste nei campi. Anche perché con l’arrivo del caldo si moltiplicherà la schiusura delle uova e il numero delle cavallette.

Le condizioni climatiche agevolano uno sviluppo anomalo di questo insetto e a favorire l’invasione sono gli effetti di un 2022 che, aggiunge ancora la Coldiretti, con un inverno mite e precipitazioni praticamente dimezzate, e temperature superiori di 0,5 gradi rispetto alla media, secondo Isac Cnr.

Sono anche questi gli effetti dei cambiamenti climatici che a livello globale – conclude la Coldiretti – hanno favorito il ritorno anomalo di “invasioni bibliche” in molti continenti ma anche la diffusione di insetti alieni in Italia che causano danni per almeno un miliardo all’anno all’agricoltura con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico, dalla cimice asiatica al batterio della Xylella, dalla Popillia japonica alla Drosophila suzukii, dal cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni al punteruolo rosso che ha decimato le palme.

 “Il lavoro della task force messa in campo dalla regione Sardegna nella lotta alle cavallette, prosegue senza sosta. Anche oggi le squadre di uomini e mezzi, non certo aiutate dalle difficili condizioni meteorologiche, hanno portato avanti le operazioni per il contenimento dell’infestazione che sta minacciando le campagne del nuorese”. Così in una nota l’assessora all’Agricoltura, Gabriella Murgia.

“Siamo intervenuti individuando i focolai e garantendo alle aziende del territorio il necessario trattamento fitosanitario utilizzando prodotti in gran parte di tipo biologico – spiega Murgia -. L’assessorato oggi ha fatto un ulteriore sforzo coinvolgendo anche l’agenzia Forestas e il corpo forestale, con la consapevolezza che per accelerare le operazioni di disinfestazione e contenere i danni serve la massima collaborazione degli agricoltori e di tutte le parti interessate”.
 

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