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Scarcerato in Argentina l’ex Br Leonardo Bertulazzi

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Torna in libertà il 72enne ex brigatista Leonardo Bertulazzi, arrestato tre mesi a Buenos Aires fa dopo la revoca dello status di rifugiato. Era stato cancellato con un tratto di penna l’estate scorsa, ma per i giudici “Stefano”, questo il nome di battaglia, non può ancora essere arrestato.

Componente della colonna genovese delle Br che ha partecipato nel 1977 al sequestro Costa, rilasciato mesi dopo dietro pagamento di un riscatto milionario, Bertulazzi è stato dichiarato rifugiato politico il 7 ottobre 2004 anche in base alla legge che non consente l’estradizione di chi sia stato condannato in contumacia.

Disposizione ignorata quando gli è stato revocato lo status di cui per vent’anni ha goduto, ma quel provvedimento – ha sottolineato la Cassazione – non può considerarsi definitivo prima della definizione del ricorso. Le pronunce delle Corti di primo e secondo grado che lo hanno confermato – si legge nel provvedimento della Cassazione – sono zeppe di “affermazioni dogmatiche” ed elementi di assoluta arbitrarietà.

Il caso

Chi è Bertulazzi, l’ex Br del sequestro Costa arrestato in Argentina dopo 44 anni di latitanza e perché non lo vedremo presto in Italia

Fabio Tonacci

30 Agosto 2024

Per il giudice relatore Alejandro Slokar poi in appello non sono state considerate una serie di circostanze determinanti, a partire dall’ormai consolidato radicamento in Argentina, che esclude il pericolo di fuga perché Bertulazzi “vive con la moglie da oltre vent’anni nella stessa casa di cui è proprietario”. Insomma, difficile pensare che si faccia nebbia e sparisca.

Fuggito quarant’anni fa dall’Italia, l’ex brigatista settantaduenne dovrebbe scontare una condanna a più di ventisette anni di carcere per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata. A processo ci è finito per il rapimento di Pietro Costa, ingegnere genovese dell’omonima famiglia di armatori, catturato nel ‘77 e liberato dopo 81 giorni dopo il pagamento di un riscatto di un miliardo e mezzo di lire. Da quel bottino sarebbero venuti fuori i cinquanta milioni serviti per acquistare l’appartamento di via Montalcini 8 a Roma diventato il carcere di Aldo Moro.

All’epoca Bertulazzi era già in carcere, da cui è riuscito a evadere, per poi far perdere le proprie tracce. È riapparso nel 2002 in Argentina, dove è stato arrestato e liberato nel giro di otto mesi perché i processi italiani erano stati celebrati in assenza dell’imputato e questo ha reso impossibile l’estradizione. E per lo stesso motivo gli è stato concesso lo status di rifugiato politico.

Arrestato in Argentina Leonardo Bertulazzi: faceva parte della colonna genovese delle Br. Con il sequestro di Costa del 1977 aveva acquistato l’appartamento di via Montalcini per il sequestro Moro

a cura della redazione Cronaca

29 Agosto 2024

“Stefano” ha messo radici in Argentina, si è sposato, ha comprato casa. Nel frattempo in Italia il suo legale ha avviato le pratiche per dichiarare prescritta la condanna e inesigibile la pena e i giudici di Genova gli avevano dato anche ragione. La sentenza di secondo grado ha ribaltato tutto. Per la Corte d’Assise d’Appello “essendo perdurata la latitanza di Bertulazzi dopo la scarcerazione e rappresentando l’arresto eseguito la manifestazione del concreto interesse dello Stato a eseguire la pena, il decorso dei termini di prescrizione è iniziato ex novo”.

Un garbuglio burocratico istituzionale che per la sinistra argentina ha anche un peso politico tutto interno. L’arresto di Bertulazzi del 29 agosto scorso – denunciano associazioni e comitati – è arrivato a due giorni dall’annuncio della vicepresidente Victoria Villaruel sulla riapertura dei processi contro gli ex militanti montoneros.

 

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