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Potrebbe esserci anche una regia pugliese dietro un pezzo del sistema di dossieraggio scoperto dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. O meglio, un altro mercato parallelo di dati sensibili e segreti, gestito da personaggi pugliesi per ora non identificati, che funzionava grazie a pubblici ufficiali infedeli, tra cui il maresciallo della Guardia di finanza Giuliano Schiano, fino a sabato scorso in servizio alla Direzione investigativa di Lecce.