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Schlein contro il “medioevo” dei diritti: “Meloni? Non ci serve una premier donna se non si batte per l’emancipazione”

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Alza la voce sui diritti e attacca il governo. Elly Schlein gioca in casa: è ospite del Pride Square a Milano. Parla di “internazionale dei nazionalisti” e di “medioevo dei diritti”. Promette che il Pd continuerà a battersi senza sosta “per il riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali”. Parole che arrivano mentre in città si respira un clima dolce-amaro dopo la decisione del Tribunale di Milano sulle coppie omogenitoriali. I giudici, infatti, hanno annullato la trascrizione dell’atto di nascita di un figlio di due padri e, allo stesso tempo, aperto al riconoscimento dei nati con la fecondazione eterologa.

“Le famiglie si basano sull’amore e non su altro”, scandisce la segretaria .Il bersaglio è l’intera linea del governo sul tema dei diritti, a partire dalla legge sulla maternità surrogata come “reato universale”, prossima all’ok in parlamento su pressing della maggioranza di centrodestra. Ma non solo: la segretaria critica l’esecutivo, soprattutto chi lo guida. “Non ce ne facciamo niente – dice – di una premier donna se non si batte per l’emancipazione e non combatte per migliorare la situazione di vita delle altre donne”. Il riferimento, neanche a dirlo, è alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni. “C’è una forte differenza tra le leadership femminili e quelle femministe: delle prime ce ne sono state tante e non tutte hanno messo in discussione la società patriarcale”. Per la leader dem non ha senso “arrivare al potere per non attuare la legge 194” e quindi senza “garantire una certa percentuale di medici obiettori in tutte le strutture”.

La vera sfida dunque è “cambiare il modello di leadership rifiutando una leadership muscolare e maschile, e circondandoci di persone che ne sanno più di noi per scrivere politiche pubbliche migliori”. E ancora: considera “grave” il fatto che Meloni abbia deciso  di farsi chiamare ‘il premier’ e non ‘la premier’. “È una resa”, dice Schlein. “È un grandissimo spreco essere ancillari al sistema patriarcale, non metterlo in discussione e non combattere le discriminazioni”. 

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